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MILANO TREMA: LA POLIZIA VUOLE GIUSTIZIA regia di Sergio Martino

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Invia una mail all'autore del commento anthonyf     8½ / 10  14/07/2012 16:16:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un grande poliziesco all'italiana di Sergio Martino, un regista di buon mestiere, non sempre apprezzato dalla critica cinematografica dell'epoca, interpretato a dovere da un carismatico ed intenso Luc Merenda in ruolo da protagonista, affiancato da Silvano Tranquilli, Richard Conte e Martine Brochard. La trama, scorrevolissima nell'ora e quaranta di durata, scandita anche da momenti profondamente psicologici ed esteticamente stupendi, come l'incontro tra la Brochard e Merenda nel ristorantino milanese, oppure come una delle prime sequenze, dove Merenda si corica a letto, spegnendo la luce, e la mdp inquadra la fotografia del padre poliziotto, morto quando lui aveva dodici anni in una sparatoria, con l'avanzare della narrazione si apre su scenari sempre più ampi ed indistinguibili, tra cui figura una solida e dura denuncia sociale, rappresentata dal cittadino che si ribella all'ingiustizia, uno dei "temi chiave" del poliziesco all'italiana, e dalla lotta al terrorismo. Martino ricrea inoltre con grande abilità l'atmosfera suggestiva e rarefatta di una Milano degli anni settanta, dilaniata dagli avvenimenti del '68 e prossima agli Anni di Piombo, realizzando intense panoramiche sulla città dello scrittore Scerbanenco e riprendendo magistralmente inseguimenti automobilistici spettacolari, come quello durante la rapina in banca degli uomini del "padulo" o come quello finale con Merenda che insegue e sperona ad alta velocità l'auto del suo avversario (SPOILER!). La colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis è qualcosa di semplicemente sublime che, partendo dalla melodia della sirena della polizia, si sviluppa pian piano in un brano musicale autonomo di notevolissima suggestione. Gli attori molto in forma, specie il quartetto principale, composto dal protagonista Merenda, un attore che non conoscevo, ma molto bravo e soprattutto, espressivamente parlando, incisivo (lo sguardo secco, gli occhi di ghiaccio, il fisico da atleta), Richard Conte, altro grande attore, reduce dei precedenti "Tony Arzenta" di Tessari e "Il Boss" di Di Leo, ma qui una spanna avanti nelle sue altre pellicole italiane, per via del ruolo enigmatico del 'padulo', che si distacca dalla solita figura del gangster italo-americano, Silvano Tranquilli, strepitoso nel ruolo del vice-commissario infido e falso ed infine Martine Borchard, grande nell'incarnare il ruolo di Maria Ex, una prostituta lacerata dalla droga e dalla criminalità.
Scena iniziale da brividi, con una Milano ancora addormentata nella nebbia; svolgimento davvero intenso e ribadisco, a mio parere, scorrevole; e ottima realizzazione di Martino. Per me è un gran film, poi se sia il migliore dei poliziotteschi o no, a me non interessa, in quanto preferisco giudicare una pellicola per quella che è realmente, senza fare troppi confronti con film dello stesso genere.