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AFRO TANAKA regia di Daigo Matsui

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     6½ / 10  19/10/2012 22:25:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedere un bimbo cinese con una capigliatura afro anni '70 non è evento di routine. Ed è così che si presenta il giovane protagonista gramo di AFRO TANAKA, una divertente commedia adolescenziale che trova il suo massimo sfocio tra un pubblico di maschi che in età adolescenziale, e non, hanno avuto piccole delusioni d'amore, di sesso o di vita, e che si sono trovati a guardarsi allo specchio chiedendosi quanto non fossero sfigati!
Per un pubblico adulto può apparire il tutto parecchio demenziale, e non sbaglia, ma bisogna riconoscere la bravura del regista nello scatenare le risate non da gag esilaranti o da battute accattivanti, ma semplicemente da situazioni imbarazzanti, dove vediamo il protagonista alle prese con i problemi naturali della sua età. Un protagonista sfortunato, e un pò stupido, guidato dalle spinte ormonali dell'età in cerca di una ragazza e che ha come obbiettivo lo scrollarsi di dosso l'appellativo di vergine (come se non fosse già stato preso in giro abbastanza per la condizione dei suoi capelli) ma che malauguratamente si ritrova troppo ingenuo e privo di esperienze nel campo finendo nei guai. Ma Tanaka piace soprattutto per questo, perché qualsiasi cosa combini, non lo fa con cattiveria, perché in fondo lui e i suoi amici sono dei bravi ragazzi e se possono cercano sempre di aiutare il prossimo.

Oltre alla capigliatura, un'attenzione che ha avuto Daigo è stata quella di non far cambiare mai vestito al protagonista: infatti si nota sempre la stessa tuta verde (orrenda) come tipicamente succede nei manga, dove i cambi di vestiario non avvengono quasi mai. L'attenzione che c'è nella trasposizione dal manga omonimo è assolutamente veritiera, tant'è vero che i fan del manga sono stati molto soddisfatti all'uscita del film di Daigo. Questo perché, spiega il regista, l'intera troupe è patita del manga e nessuno si sarebbe mai azzardato a rovinare la storia di Tanaka, quindi da parte di tutti è avvenuto un occhio tale da non far barcollare niente, cosa che contrariamente succede oggi in Giappone alle trasposizioni da manga a film. Infatti molti registi scelgono di trasformare un manga in un film o in un anime ma molte volte falliscono deludendo i fan. Daigo svelando un secreto del suo passato (voleva diventare un mangaka ma non ne aveva le capacità) ci tiene a sottolineare il fatto di non aver voluto a tutti i costi mutare il manga in un anime perché avrebbe rischiato di mandare tutto a cosplay!

Ruolo determinante hanno, per la risata assicurata, sicuramente le facce e i gesti che vengono portati all'estremismo dalla star popolare Matsuda Shota in ruolo del tutto nuovo per lui che è abituato ad interpretare personaggi molto particolari e inversi a questo che è espressamente comico (vedi in HARD ROMANTIKER dove interpreta il duro di strada). Invece Lily Franky torna con il ruolo che ormai gli si addice meglio, quello del capo, in questo film, molto pacato e non come in LOVE STRIKES! dove interpretava un capo del tutto "fashionistas".

L'unica pecca del film forse è l'eccessiva durata, per il resto è un buon lavoro commerciale fatto da un esordiente che ha saputo scegliersi il suo pubblico. Perché si, Matsui Daigo è alla sua prima regia in un lungometraggio, ma noi sappiamo bene che questo fanciullo proveniente dal backgraund senza la minima scalfittura stilistica di un possibile Maestro, è stato il più giovane sceneggiatore della NHK e a differenza del suo Tanaka, Matsui sa essere molto intelligente e scaltro e ha capito che se uno vuole far cinema e portare sul grande schermo le proprie storie, per quanto possano essere originali, bisogna comportarsi da ruffiani con il pubblico plateale.