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LA CASA NEL VENTO DEI MORTI regia di Francesco Campanini, Francesco Barilli

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Jolly Roger     6 / 10  10/01/2015 15:43:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
---------------- Abbastanza spoileroso!!!!!!!!!! -----------------

Anche in Italia abbiamo i nostri Rednecks!

Nello specifico, trattasi di una famigliola di campagna, che abita in una casa sperduta nelle colline del parmense. Famiglia di sole donne, perché i loro uomini sono stati portati via (nel senso di uccisi) dalla guerra; infatti il film è ambientato nel 1947, due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Che fare quindi? Senza uomini e rimaste sole in campagna, le povere donnine han dovuto organizzarsi in qualche modo per non morir di fame. Un modo tutto particolare…

Dopo dei titoli iniziali che sono però dei titoli di coda (peraltro l'assurdo è che contengono immagini del film ancora da vedere), comincia una sceneggiatura molto semplice, ma efficace: 4 uomini hanno appena compiuto una rapina ricavandone un grosso malloppo. L'inizio è un po' comico: i 4 sono in macchina, alla guida c'è il signor Eurigio….che è l'unico fra loro che è stato colpito gravemente da un proiettile nella sparatoria - ma gli altri lo incitano a guidare lo stesso. Ma non possono guidare loro? Forse non hanno la patente?!
Bello anche l'incitamento con cui lo pseudo capo Attilio sprona Eurigio a non morire e a continuare la fuga a piedi con loro: "pensa a tutte quelle belle pu.tta.ne che ci aspettano!"
Abbandonata la macchina e rimasti in 3 (cioè "finito" Eurigio, non più idoneo alla fuga) essi scappano attraverso i poco frequentati sentieri che si snodano sui colli emiliani. Attilio, il capo banda, sembra davvero Pippo Inzaghi. Nel film è una specie di dandy, lavorava come attore cinematografico ma ormai si è bruciato la carriera, avendo recitato in alcuni film di propaganda fascista prima della guerra. Ugo invece è un vecchietto un po' schizzato di testa, si inca.zza sempre per ogni cosa. E' uscito di carcere dopo 15 anni per aver ucciso la moglie. Cicillo, il tezo della banda, è un giovane fifone, la sua funzionalità all'interno della trama è quella di essere carne da macello.

Dopo aver vagato per un paio di giorni nei boschi, si imbatteranno nella "CASA nel vento dei morti" e nelle 4 simpatiche donnine che la abitano: la madre Benigna, le figlie Agnese e Luigina (quest'ultima non parla perché in guerra qualcuno le ha strappato la lingua), ma soprattutto la mitica Zia Ines: una vecchietta che "ha avuto un colpo" e da allora sta seduta su una sedia a fare versi, non parla e per mangiare la zuppa deve essere imboccata.
Sarà lei la vera sorpresona!

Devo discostarmi da molti pareri che ho letto in precedenza, perché ho gradito questo film, ma sono di parte, dato che mi piace moltissimo il sottogenere dei Rednecks horror. L'ambientazione dei colli emiliani non ha niente di che da invidiare al Texas come location per un horrorino. Non ho trovato male nemmeno le recitazioni. Questo tipo di horror non è semplice da recitare, soprattutto nel panorama cinematografico italiano, dove simili personaggi - così fuori dalle righe - non esistono: perciò, quando li vediamo sullo schermo, essi ci creano un certo effetto straniante che non è per forza dovuto alla loro scarsa recitazione, ma alla nostra poca abitudine a inserirli in un contesto italiano e quindi a trovarli credibili. A ciò si aggiunge, spesso, una malcelata antipatia e un certo fastidio nel vedere noi stessi che imitiamo o inseguiamo formule horror tipicamente estere, alla Non Aprite Quella Porta, con tanto di famiglie schizzate, final girls (o men) e cenette deliranti varie.
Io vado un po' controcorrente e dico onore a questi ragazzi, che tentano di portare qualcosa di nuovo da noi (intendo "nuovo" per noi, non certo per l'estero dove il cinema horror è incomparabilmente più avanti). Magari si "svecchia" un po' la situazione. Solo la colonna sonora ho gradito poco perché stride un po' col resto, è un po' retrò, mi ha ricordato l'horror anni 80.

In conclusione, ritengo migliore un film semplice e a tratti sgangherato come questo, ma originale nel panorama italiano, piuttosto che altri film come Tulpa, che inseguono anacronisticamente il passato finendo però col riproporlo privo della sua vecchia anima.
-Uskebasi-  10/01/2015 19:34:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti stimo ancora di più perché sei riuscito a salvare questa roba. È il nostro divario più grande, altro che You're Next.
Ma su Inzaghi siamo d'accordo...
Jolly Roger  11/01/2015 01:14:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Davvero, mi sa che tre punti di differenza è il record da circa tre anni :-)

No ma davvero, in sto film per me agisce molto il cuore, non il giudizio critico. Vengo da una famiglia campagnola proprio dei colli emiliani...quindi non posso non cogliere il fascino dei rednecks nostrani :-)


-Uskebasi-  11/01/2015 18:27:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma non puoi non cogliere nemmeno la rottura di palle della prima ora di questo film :)
Jolly Roger  11/01/2015 21:48:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
beh sì la prima parte l'anno tirata per le lunghe...
però l'occhiata della Zia Ines? E le risate di mamma Benigna? L'ultimo pezzo ha recuperato un po' il mio giudizio che partiva negativo; ti dirò, non nascondo che magari un giorno me lo rivedo - solo la seconda parte però, a partire da quando arrivano alla Casa. :-)
-Uskebasi-  11/01/2015 22:33:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti dirò, io non lo rivedrò mai, l'esperienza mi è bastata e avanzata. Credo che ci sia una cosa che abbia influezato almeno in minima parte nel nostro diverso giudizio: il fatto che io l'ho visto al cinema.
Pagare 8 euro forse mi ha fatto togliere uno 0,5/1 punti al voto.
Al contrario, la tua visone gratuita non ha permesso alla rabbia di svilupparsi e ti ha fatto aggiungere un discreto punticino direi.

Ti ricordo:
The poughkeepsie tapes
Fright Night 2
e aggiungo
Dagon
Jolly Roger  13/01/2015 09:23:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
visto Dagon!

lo commenterò a breve, comunque mi è piaciuto, davvero un horror fuori dai soliti canoni
Jolly Roger  13/01/2015 12:10:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ehi ma ho realizzato soltanto ora: hai visto questo film al cinema?

Beh, allora capisco. Questo fatto motiva la differenza e in parte più che minima :-)


-Uskebasi-  13/01/2015 17:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande per Dagon!

Ora capisci... Ancora mi ricordo, in sala eravamo in 7, ma alla fine c'erano solo 2 superstiti, uno costretto da me per il rispetto che ho per il cinema.