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DARK SHADOWS regia di Tim Burton

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jack_torrence     8 / 10  17/10/2012 15:13:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film di Tim Burton assolutamente sottovalutato, "Dark shadows" non è solo estremamente divertente, irresistibile, zeppo di scene potenzialmente di culto. E non è solo visivamente splendido, e girato da un Burton in forma smagliante. "Dark shadows" è un po' la summa della poetica burtoniana, che - senza aggiungere novità, d'accordo - torna e riparte dalla freschezza delle origini (siamo dalle parti di "Beetlejuice") con mezzi e budget aggiornati ai tempi (ma senza - ed è un peccato forse - il 3D), e una voglia matta di prendere un po' in giro la moda di Twilight.

Stavolta il freak, interpretato da Johnny Deep, è Barnabas, un vampiro del '700 che viene liberato due secoli dopo. Il suo spaesamento temporale regala scene di gran gusto ed è una forma adorabile di quella sfasatura fra individuo e contesto che tanto caro sta al regista. Barnabas (buono e ingenuo, ovviamente), desideroso di farsi accettare dalla sua famiglia, ne catalizza la freakaggine di fondo, arrivando a riscattarla dalla tediosità in cui versa.
Barnabas ha però un conto in sospeso con Angelique, splendida strega (cui Eva Green regala una caratterizzazione notevole) o "meretrice di Satana", come si esprime Barnabas con il suo desueto eccentrico linguaggio. Angelique non è altro che la bionda dei noir, la tentatrice per eccellenza; e con la sua promessa di eternità offre al film una chiave di lettura nel segno di Faust. Tentazione, questa faustiana, proposta comunque in chiave assolutamente brillante e pop, che culmina in quella scena di sesso "mostruosamente" esplosivo che è un meraviglioso gioiellino da antologia del cinema.
Anche Angelique ha un'anima dolente: al fondo, è una donna sola, che reclama affetto a modo suo. E lo rivela la splendida scena in cui, nel finale, si strappa il cuore con l'intenzione di farne dono a Barnabas.

(Il finale sconta un eccessiva caoticità esplosiva, che non inficia però il succo. Anche i personaggi, tanti, non sono tutti approfonditi come meriterebbero: e Burton intesse trame senza annodare perfettamente tutti i fili. Difetti minori e venali, questi, eredità probabilmente della serie tv vintage cui il film è ispirato).