Testu 6 / 10 12/05/2012 21:10:05 » Rispondi Burton tenta di sfruttare la serie tv per dare la sua versione dei vampiri fascinosi in that's ammoreee, senza per questo rinunciare al lato zanzaresco e rinforzando il tutto sull'ironia. Il problema è che se Un Vampiro a Brooklyn di Murphy non andava da nessuna parte per non saper ne essere ne horror ne commedia, lo stesso fa Dark shadow, pur potendo contare su una personalità molto più marcata e una regia in gamba. Vicky non è sfruttata affatto, Deep nel suo essere (troppo contraddittorio) la fa da padrone insieme alla gnocchissima strega Green, ma le vicissitudini appaiono ripettive e allungate da gag e accenni del resto dei Collins, che però rimangono come la nuova domestica poco importanti e parte di loro fortemente colpevoli.
Impossibile non ridere in certe scene, ma altre sono sempliciotte e alcuni dialoghi disturbanti fini a se stessi per creare il lato oscuro che il regista si illude accontenti facilmente i propri fan. Burton non ha voluto creare un Barnabas davvero tormentato o quantomeno rammaricato per le sue vittime, lo dimostra dall'entrata in scena, certo in ciò si distinque dai culleniani, ma ciò non toglie che forse ha sbagliato, perchè avrebbe accentuato il lato umoristico.
ad esempio come il moccioso ha liberato il pro pro zietto da catene cosi grosse? Inoltre la visione ectoplasmatica di Vicky "in parte" continua a sfuggirmi.
Ad essere onesti non mi è piaicuto, anche se in stile Burton vuole essere una farsa, ma non sempre guardare una farsa è interessante. Poteva essere più breve.
Testu 14/05/2012 10:59:26 » Rispondi senza senso poi che nessuno si sia mai accorto di una certa maledizione, visto che è dichiaratamente stata fatta da parecchio tempo e su un soggetto a suo tempo particolarmente giovane e fragile, quindi necessario di attenzioni.