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THE AMAZING SPIDER-MAN regia di Marc Webb

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James Kirk     6½ / 10  15/07/2012 02:10:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo scarsissime aspettative per questo film, invece ha saputo stupirmi positivamente.
Premetto che il mio commento sarà un continuo parallelo tra questa versione e quella di Raimi, che oltre a portare su grande schermo il mio personaggio preferito per la prima volta (non voglio nemmeno considerare l'orrida serie tv anni 70) rappresenta la consacrazione della nuova vita cinematografica dei super eroi Marvel dopo che gli X-men avevano timidamente spianato la strada.
D'altronde sarebbe impossibile non paragonare i due Spider Man, e lo sapeva bene la Sony quando si è imbarcata in un reebot a pochi anni dalla conclusione di una serie che seppure aveva steccato nel terzo episodio aveva complessivamente raccolto consensi, e soldi, in tutto il mondo, trasformando Spider Man in un marchio preziosissimo. Anche se devo ammettere che l'imposizione del nome inglese, scelta fatta proprio nell'ottica di globalizzare il marchio, mi è sempre risultata piuttosto indigesta, visto che il fumetto era stato invece tradotto ovunque (ho ancora una piccola collezione di uscite in varie lingue, tra cui l'homme araigne e l'hombre aragna…).
Non siamo quindi di fronte al reebot di Batman, dove Nolan andava a ripescare un personaggio che (cinematograficamente) era stato letteralmente umiliato negli ultimi episodi, e per il quale i ricordi positivi erano legati quasi esclusivamente al capostipite di Tim Burton,uscito ben 16 anni prima. Stavolta il personaggio di Raimi era ancora nel cuore degli spettatori che non sarebbero mancati per un eventuale quarto episodio, che pareva fosse già in cantiere.
Torniamo quindi al presente. La prima nota positiva di questo amazing è stata Andrew Garfield, che sin dalle prime foto mi aveva suscitato una certa primitiva antipatia, e che invece si è rivelato un ottimo Peter Parker, migliore di Maguire, che spesso si lasciava andare ad espressioni ebeti veramente imbarazzanti. La sua recitazione mi è parsa convincente, il suo Peter Parker è stato giudicato spaccone da molti, a me invece è sembrato fragile e piuttosto spaesato a tratti, come sarebbe un adolescente calato nella sua situazione. Anche fisicamente mi è sembrato più azzeccato per la parte, regalandoci un Uomo Ragno più agile e filiforme, molto simile a quellodisegnato da Steve Ditko, mentre quello di Raimi mi era sembrato un pò tracagnotto.
Sul costume, invece, stravince Raimi. La sua saga ci aveva regalato un costume bellissimo, e per quanto elaborato, fedelissimo all'originale. Ricordo ancora le discussioni che sulle riviste di settore stigmatizzavano le difficoltà nel trasporre un costume come quello dell'Uomo Ragno su grande schermo senza sfiorare il ridicolo, ebbene Raimi ci riuscì, spianando poi la strada a tutti gli altri, e dimostrando finalmente che non era indispensabile la pelle nera per fare un film adatto ad un pubblico adulto. Il nuovo costume paga invece la voglia di distaccarsi dall'altro, ma non buca lo schermo e talvolta appariva troppo gommoso. Unica nota positiva i lanciaragnatele. Non ho mai condiviso la scelta di Raimi di optare per la tela organica. La spiegazione ufficiale fu che gli sembrava poco credibile che un ragazzino riuscisse ad elaborare un congegno così sofisticato, ma tale circostanza era un dato praticamente assodato per il pubblico, e poi non vedo come questo potesse minare la sospensione di credulità in una storia nella quale la puntura di un ragno modificato in laboratorio dona grandi poteri invece che un paio di mesi d'ospedale.
L'ansia di mostrare una certa originalità rispetto all'illustre predecessore si paga anche a livello di sceneggiatura. Francamente non so se le variazioni sul tema della nascita dell'eroe siano la riproposizione di uno dei tanti reebot fumettistici del personaggio o parto originale di chi ha scritto il film, e poco mi importa, fatto sta che nella sostanza il senso è quello, anche se in alcuni casi si sfiora davvero il ridicolo, come ad esempio quando zio Ben fa le capriole verbali per spiegare a Peter il concetto di responsabilità senza ripetere la famosa frase che aveva caratterizzato la saga di Raimi e soprattutto il fumetto.
Comunque il film è godibile, fila via liscio nonostante la durata, supportato da un ottimo cast, nel quale spicca Martin Sheen e un'ottima Stone. Questo è il secondo film in cui la vedo, dopo Benvenuti a Zombieland, e mi sembra veramente un'attrice con un buon futuro all'orizzonte.
Molto belle anche le scene degli scontri tra Spidey e Lizard, su tutte quella nella scuola, dove Stan Lee ci regala, ad oggi, il suo cameo più riuscito.
Non mancano le ingenuità, che sono già state rammentate in altri commenti, ma secondo me restano nella media di un film di supereroi e non mi sembrano particolarmente eclatanti. Ne la storia d'amore tra i due protagonisti mi è sembrata così stucchevole come l'hanno descritta in molti. Anzi, la coppia è ben assortita, e così come Garfield è un ottimo Parker, la Stone è una perfetta Gwen Stacy, dolce come quella del fumetto, e di certo superiore alla pessima versione di Spider Man III.
Quanto al 3D mi è parso inutile, come sempre.

In definitiva un buon film, divertente e ben girato, che seppure largamente inferiore al primo capitolo di Raimi, merita di essere visto.