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PROJECT X - UNA FESTA CHE SPACCA regia di Nima Nourizadeh

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  29/10/2014 11:31:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se "Project X" fosse limitato al quarto d'ora dedicato al degenero totale, momento in cui la villa dove si svolge la festa viene letteralmente devastata, potremmo parlare di un film assolutamente azzeccato nell'inquadrare il malessere di una generazione dalle forti tendenze (auto)distruttive; in quel passaggio si accoglie un cambio di passo significativo che sostituisce i toni comici (insoddisfacenti) con un lato oscuro inquietante dove l'andare contro il sistema diventa obbligatorio per una gioventù in cui la ricerca dell'emozione violenta è bisogno primario.
Purtroppo il resto della pellicola è improponibile o quasi: un'ora di saccheggi cinematografici partendo da "Animal House", per poi passare a "Porky's" giungendo sino ad "American Pie" e "Suxbad". Il teen movie mostra ancora una volta tutti i suoi immensi limiti, un filone incapace di aggiungere qualcosa di nuovo a temi che restano sempre gli stessi da decenni.
L'estetica è ovviamente modernizzata, ipervelocizzata, resa incalzante da un montaggio furioso per sfruttare i molteplici punti di vista e dimostrare la possibilità di riprendere qualsiasi cosa da parte di chiunque. Quindi la pellicola è presentata sotto forma di mockumentary, in cui la solita addizione alcol+sesso+parolacce+situazioni deliranti la fa da padrona.
Ora, considerato il basso livello di volgarità, preso atto che qualche nudo non sconvolge più nessuno, dovrebbe essere la parte comica ergersi a paladina dell'operazione, ed invece anche da questo punto di vista segnalare qualcosa di realmente esilarante è impresa improba.
Alla banalità poi non sfuggono i tre protagonisti, figure arcinote di certo cinema e quindi prive di qualsiasi interesse.
Un film bruttino, ideologicamente discutibile con un unico pregio conseguito più per fortuna che altro: ovvero quello di inquadrare l'inquietudine delle nuove generazioni e riuscire, seppur per un istante, nel trasformare la farsa in uno spaccato sociale credibile.