MadMax1992 4½ / 10 31/03/2013 13:02:42 » Rispondi Cronenberg è un regista di indubbio talento, anche se a volte, almeno secondo il mio modesto parere, un tantino sopravvalutato. Qui, in preda a manie di grandezza (se non sbaglio risalgono proprio al periodo di promozione di "Cosmopolis" le sue dichiarazioni su i Batman di Nolan e su i cinefumetti in generale) e ad un lampo di fulgida e irrazionale follia decide di prodigarsi in un "adattamento" di uno dei romanzi, cinematograficamente intraducibili, di Don DeLillo.
Lo spettatore si trova così davanti a due ore di riflessioni filosofiche inserite in un turbinio spesso troppo confuso di dialoghi cui i più non riusciranno a dare un significato.
Il ritmo blando, per usare un eufemismo, comprimari in buona parte stucchevoli (come l'apatica moglie del buon Eric), e la scelta del twilightiano Robert Pattinson come attore protagonista, la cui inadeguatezza si palesa tutta nella lunga sequenza finale( 20' di dialogo tra l'Eric Paker di Pattinson e il Benno Levin di Giamatti messi lì quasi a voler cercare di tappare i molti buchi lasciati) in cui l'ex-vampiro sbrillucicante è costretto a conforntarsi con un Giamatti strepitoso, non aiutano di certo.
l'unico merito di cronenberg è quello di esser riuscito ad alternare il senso di sicurezza e straniamento conferito dal setting della limousine con quello di spaesamento nel momento in cui Eric Packer abbandona i comodi sedili della sua lussuosa vettura per avventurarsi in un mondo ostile....per il resto l'ultima fatica del papà di film come "La mosca" e "Videodrome" rimane un pastiche tanto ben confezionato (fotografia, colonna sonora, ecc.) quanto maledettamente noioso e frammentario (come i suoi dialoghi).