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COSMOPOLIS regia di David Cronenberg

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Mpo1     8½ / 10  01/06/2012 01:04:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo 3 film non del tutto soddisfacenti, o comunque lontani da quello che era il miglior Cronenberg, il regista canadese torna agli alti livelli del passato con un film che lascerà il segno, un'opera originale e spiazzante che già divide tra detrattori ed entusiasti. Tratto piuttosto fedelmente dall'omonimo romanzo di Don DeLillo, il film è un'odissea, un viaggio attraverso New York che è anche un viaggio nel mondo moderno e nella mente del protagonista Eric Packer, che incarna il capitalismo più estremo. Film apocalittico, glaciale, claustrofobico, pieno di dialoghi spesso criptici ma affascinanti, "Cosmopolis" è un'opera che fa e farà discutere, che racconta l'oggi meglio di tanti filmetti "realistici" che infestano gli schermi (soprattutto in Italia). Possiamo notare molti punti in comune con il capolavoro del 1996 "Crash": quest'ultimo aveva nel desiderio sessuale e in quello di morte i suoi poli principali, e ciò che sembra guidare Eric, al di là del soddisfacimento dei momentanei bisogni, è proprio un forte desiderio di autodistruzione; in entrambi i film il rapporto tra uomo e tecnologia, e in particolare tra uomo e automobile, è essenziale, tanto che la bianca limousine di Eric diventa quasi un'estensione del suo corpo, o una sua rappresentazione. La tensione verso un'impossibile perfezione porta Eric a scontrarsi con l'imperfezione che è già dentro di noi… Tra i molti momenti da ricordare: la visita medica, gli incontri con la moglie e ovviamente il finale. Molto bella anche la colonna sonora, in particolare il brano sui titoli di coda ("Long to Live" dei Metric). Di questo film si potrebbe dire tantissimo, e nuove visioni sono sicuramente necessarie…
Prevedibili e scontate le critiche… ma il vero Cinema NON è intrattenimento, non tutti i film si possono guardare distrattamente sgranocchiando popcorn, il cinema è una forma d'arte, di cultura, deve provocare, far riflettere… davanti a un film dobbiamo usare il cervello, non dimenticarci di averlo. Invece di insultare il film, non sarebbe meglio ammettere semplicemente che non ci si arriva?
atticus  01/06/2012 01:12:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma chi lo dice che il vero cinema non è intrattenimento? è anche quello invece e Cronenberg lo ha dimostrato in tantissimi casi! Prendi un capolavoro come "La mosca": fusione miracolosa tra cinema d'autore e horror per il grande pubblico.
Secondo me "Cosmopolis" pecca di autoreferenzialità, non so se definirlo snob o solamente poco accorto nell'interpretazione che fa del libro da cui è tratto.
Poi che sia un risultato comunque notevole è fuor di dubbio. Però anche basta a denigrare chi "non ci è arrivato" dato che il film è palesemente orgoglioso del suo delirio...
elio91  01/06/2012 09:30:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
atticus, in parte sono d'accordo con te, molti non ci sono arrivati ma qualcuno si è anche giustamente indisposto perché Cosmopolis è verbosamente dilatato fino allo stremo e questo non a tutti va giù.

Anche se il cinema ovviamente può e deve anche NON essere intrattenimento, ultimamente sono passato (indenne) attraverso certe visioni che in confronto Cosmopolis è un film ricco d'azione e adrenalinico.
Quanto alle tue perplessità, io credo che Cronenberg abbia fatto di tutto per renderlo come il romanzo. Lo lessi tempo fa, gliene ho dato uno scorcio dopo aver visto il film è devo dire che riuscire a fare un film da De Lillo senza renderlo cinematografico nel senso tradizionae (e quindi non tradendone lo spirito perché dovresti leggere il romanzo per renderti conto di quanto sia ostico più del film stesso) è roba da matti e Cronenberg lo è.
Quindi non credo sia autoreferenziale, tutt'al più lo si può accusare di essere troppo simile al libro ma credimi, credo che questo fosse l'unico modo di portarlo sul grande schermo.
atticus  01/06/2012 10:20:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao elio! Anche io ho letto (non tutto, non mi piaceva...) il libro di DeLillo e proprio per questo ho capito il lavoro di C., però è oggettivamente ostico; probabilmente non si poteva fare altrimenti ma non lo so, C. è in grado di reinterpretare i romanzi che traspone sullo schermo, lo ha già fatto tante volte, stavolta non si è voluto granché sforzare...
Condivido perfettamente, "il cinema ovviamente può e deve anche NON essere intrattenimento", giusto. Discuto invece che "il vero cinema non è intrattenimento": "A qualcuno piace caldo" è la più grande commedia della storia ed è intrattenimento, ma ti potrei fare centinaia di titoli... ;)
elio91  01/06/2012 10:43:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordissimo con te sull'ultima frase, la maggior parte dei film di Scorsese non sono "intrattenimento" d'altronde?
E capisco anche quello che dici sulla trasposizione alla lettera; ma se prendo ad esempio Il pasto nudo (Crash non l'ho letto), ecco allora che lì è un delirio che parte dall'immagine che accompagna la parola ma forse perché il libro è suggestione psicotica di immagini. Come tale Cronenberg l'ha portato al cinema. Con De Lillo si parte dalla parola credo che ultimamente il cinema di Cronenberg abbia questa nuova ossessione del verbo. Non credo si potesse fare altrimenti.
In ogni caso mi aspettavo un film algido, cerebrale, ragionato e cosi è stato, ma di certo devo ammettere che quattro o cinque sequenze mi hanno coinvolto e angosciato in una maniera assurda (rettoscopia in primis, scena con i protestanti che spingono la macchina e altre).
La cosa straordinaria è che pur essendo l'angoscia palpabile non arriva assolutamente a NULLA. Il finale credo sia talmente chiaro in questo senso... Cosmopolis non inizia e non finisce perché racconta una storia già finita e già accaduta.

Non ho parlato di Pattinson ma sinceramente a me non è dispiaciuto per nulla; poi ovvio che se ti trovi con Giamatti quello ti distrugge, e infatti la prova attoriale del protagonista secondo me ottima ha ceduto clamorosamente nella parte finale. Ma mi aspettavo un cane immane, invece ha ottime potenzialità.
atticus  01/06/2012 14:01:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:/ a me Pattinson è parso penoso... sembrava non capire neppure cosa stesse facendo... Spesso si scambia l'inespressività o la totale carenza di forza interpretativa per intensità e aderenza al ruolo (un pò come Gosling in "Drive"...). Ero impaziente di vederlo all'opera, dato che C. è riuscito a far recitare divinamente anche Keira Knithley... Non mi ha convinto, per niente. ;)
VincentVega1  02/06/2012 09:44:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusate ma pattinson è odioso proprio come il protagonista del libro. secondo me non l'ha scelto a caso.
elio91  02/06/2012 09:49:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco Vincent, è odiosissimo in questo film. Ma io sono uno di quelli che non l'ha mai detestato nei vari Twilight o Harry Potter eccetera, in questo caso è proprio come il protagonista del libro a cui ti verrebbe voglia di sparare sin dalle prime pagine.
atticus  01/06/2012 10:23:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra l'altro, da un autore come C. non ci si aspetta la trasposizione alla lettera di DeLillo, pedissequa, fedelissima. Se c'è C. alla regia allora cerco la sua vena poetica. Che ho trovato, ma schiacciata.
Mpo1  01/06/2012 13:34:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovviamente mi riferivo a quelli che mettono voti come 1 o 2 con motivazioni tipo "è noioso", "è inutile", "è senza senso" ...
wuwazz  01/06/2012 17:17:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
c'è più critica e filosofia del capitalismo nei primi 5 minuti de "il petroliere" che in 2 ore e 5 minuti di Cosmopolis
Mpo1  22/02/2020 22:25:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per carità, "Il Petroliere" è fortemente sopravvalutato (come tutti i film di PT Anderson). Lo trovo piuttosto banale, ma forse è per questo che piace.
elio91  01/06/2012 19:13:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma Il Petroliere è un film di tutt'altro livello e anche più riuscito sotto tanti aspetti. Ma come quello non si ferma al capitalismo o a "spiegarlo" cosi Cosmopolis in realtà parla quasi esclusivamente di questo.

Ho letto il tuo commento, molto interessante ma forse si sbaglia a considerarlo il film una lenta discesa agli inferi. Come dal finale si intuisce la storia è già finita all'inizio, parla di un mondo già distrutto ed imploso. Comunque i concetti sulla carta potranno apparire meno banali, in realtà sono portati sullo schermo con un iperrealismo che sfiora il nonsense, spesso in modo grottesco. Credo che più che il senso dalle parole si ravvisi una continua sequela di desideri inespressi e spersonalizzazione continua. Cosi almeno la penso io.
elio91  01/06/2012 19:15:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quindi si, i dialoghi sono volutamente banalissimi e inumani spesso per come sono enunciati ma in sé credo sia molto disonesto accusarli sempre e comunque di banalità.
wuwazz  02/06/2012 11:15:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, ma io mi riferisco alle frasi che dovrebbero essere ad effetto, e che invece mi risultano banali, come se uno mi si avvicinasse, e con aria stranita mi dicesse "ragazzo, la democrazia è un'illusione". Io gli risponderei: "grazie per il giornale di ieri". E così, molti dei concetti che saltano fuori, mi sembrano morti e sorpassati.
Poi che attraverso molti discorsi al limite dell'assurdo e della banalità, si nasconda tutto un retro-significato, questo è un altro discorso, ma anche il retro-significato mi pare non sia così clamorosamente interessante.
Non è chiaramente un film banale, ma neanche questo capolavoro che molti dipingono, credo. Anche la prova di Pattinson è piuttosto deludente, si riprende un pò sul finale (anche se quando incontra Giamatti, i due a più riprese recitano come nei teatrini di basso livello in cui citano Shakespeare), ma per tutto il film ho avuto la sensazione che in quella limousine, in quei vestiti, ci dovesse stare qualcun altro. E non perchè odio Pattinson, anzi, appena seppi che sarebbe uscito questo Cosmopolis di Cronenberg e lessi la trama, pensai subito che Pattinson finalmente aveva l'opportunità di dimostrare il proprio valore e che finalmente si sarebbe liberato dalla maledizione di DiCaprio (la maledizione che affligge il belloccio dopo il film di successo che sbanca al botteghino grazie alle ragazzine di 13 anni che rivedono 15 volte il film perchè c'è l'attore figo).