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CANNIBAL FEROX regia di Umberto Lenzi

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Alpagueur     8½ / 10  14/10/2020 10:01:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Messo su da Lenzi appena un anno dopo "Mangiati vivi!" (1980), si tratta del suo ultimo cannibal movie, nato praticamente sulla scia del più noto e osannato "Cannibal holocaust" deodatiano e mirato, proprio come esso, a ribadire che la violenza indigena è provocata, in verità, da quella dei bianchi, che dovrebbero essere civilizzati. Non a caso, il plot ruota attorno ad una studentessa dalle fattezze della Lorraine De Selle, in viaggio in Amazzonia insieme al fratello e ad un'amica per completare la sua tesi di laurea volta a mostrare che il cannibalismo non esiste, finisce con entrambi nelle grinfie di una tribù di indigeni, inferociti dalle sevizie subite da uno spacciatore e cocainomane newyorkese cui concede anima e corpo il Giovanni Lombardo Radice ("Paura nella città dei morti viventi" e "La casa sperduta nel parco"). Adesso arriva una di quelle innumerevoli domande secolari che hanno afflitto il genere umano per secoli. .. quale è meglio, Cannibal Holocaust o Cannibal Ferox? In definitiva, è una questione di opinione. Tuttavia, l'Olocausto è chiaramente il più inquietante dei due. In effetti, è più inquietante di qualsiasi cosa. È più meschino, ci sono uccisioni di animali autentiche e chi potrebbe dimenticare gli stupri? Cannibal Ferox, d'altra parte, è semplicemente un film migliore. Considerando la qualità e il valore dell'intrattenimento, Cannibal Ferox è chiaramente superiore. E non fraintendetemi, Ferox non è nenemmeno sciatto nel comparto shock-value. Inutile dire che la tortura e il sangue estremo sono sempre apprezzati dal pubblico, ma quello che piace di più di questi film è il crudo realismo. Come spettatore, sembra che tu sia proprio lì con loro. La sensazione claustrofobica di essere "bloccato" è così spessa che potresti tagliarla con un coltello. Come dicevo sopra il film è stato ovviamente influenzato dal grande Cannibal Holocaust, e proprio come in Cannibal Holocaust, il regista cerca di provocare e sconvolgere gli spettatori mostrando più trash possibile. Il film è molto noto per essere stato bandito una volta in 31 paesi (probabilmente una bugia) e per le macabre uccisioni di animali (che qui sono finte, anche se girate terribilmente bene, a parte quella dell'anaconda che stritola la povera bestiola ma quella è la legge della natura). La cosa strana del film è che alcuni degli effetti sembrano davvero m...a, ma alcuni sono così buoni che non sai come hanno fatto (la scena del seno per esempio). A differenza della maggior parte dei lavori di Umberto Lenzi, che a parte rare eccezioni solitamente sono piuttosto noiosi e il sangue è solo mediocre, questo è un film cannibale ben fatto con una recitazione decente, un'ottima colonna sonora e sangue a bizzeffe. Quando ho visto questo film per la prima volta un secolo fa, devo ammettere di essere rimasto scioccato. Non sono stato necessariamente scioccato dal sangue, ma dalla trama. È un plot molto brutale e inutile, ma funziona come una grande storia di vendetta. Come accennato sopra ci sono diversi casi di uccisioni di animali (fake), castrazione, decapitazione, mutilazione, umiliazione, attacco di piranha e dardi avvelenati. Tutte le scene nella giungla sono filmate con perizia e creano un ambiente ultraterreno che mette gli spettatori su un treno attraverso un viaggio di andata e ritorno per l'inferno. Alla fine del film, hanno sperimentato tutto ciò che hanno sperimentato i protagonisti e ne sono usciti vivi, con un senso di trionfo e liberazione come risultato finale. Le scene girate a New York City, che durano circa una ventina di minuti, sono meravigliosamente nostalgiche e sono segnate da un'irresistibile colonna sonora (splendida la "NYC" di Roberto Donati, che scandisce l'inizio e la fine del film), potrebbero per alcuni risultare inutili, ma servono a spezzare per un attimo la tensione costante che si prova per tutta la pellicola e a fa comprendere allo spettatore le reali motivazioni che hanno spinto Mike e Joe a recarsi in amazzonia. Il tema "disco" di New York è meraviglioso, ma il mio preferito è ancora il morboso pezzo del coro sinfonico che accompagna le scene orribili nella giungla, magnificamente composto e pieno di paura. Originalissima anche la trovata del "portoghese", un personaggio immaginario creato da Mike (uno dei personaggi "reali" più violenti che io ricordi del cinema horror) per "giustificare" le sue deplorevoli azioni contro un povero aborigeno disgraziato della giungla, che ha avuto solo la "colpa" di non essere riuscito a trovare un filone di smeraldi nella giungla. "Cannibal Ferox" è in definitiva una di quelle "gemme proibite", uno dei pochi film che solo chi ha uno stomaco forte e una dedizione eterna ai film dell'orrore può sopportare. In quella lista ci sono anche film come "Cannibal Holocaust", "I spit on your grave", "Men behind the sun", "Salò o le 120 giornate di Sodoma", "Crazy Murder", "Philosophy of a knife" e una manciata di altri che non sono per i deboli di cuore o per quelli che si offendono facilmente.