kowalsky 5 / 10 04/04/2012 17:04:35 » Rispondi Una sorta di incrocio arabo tra De Amicis e il neorealismo italiano (citato spesso, e a vanvera, nel cinema orientale), e immagino la puzza di piedi che calzano le stesse scarpe giorno dopo giorno... la fuga in città col padre in cerca di lavoro cita proprio Ladri di biciclette di De Sica, ed è forse il momento più azzeccato del film (il meno gratuìto certo). Il film è indubbiamente carino e banalmente poetico, ma alla lunga sembra soffocarsi solo sull'unica ambizione di commuovere o farti venire il diabete per eccesso di zuccheri. Bravissimi cmq. i bambini protagonisti