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CHRONICLE regia di Josh Trank

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  15/05/2012 19:34:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tema dello s.f.i.g.a.t.o. che supera, nel bene e nel male, le sue avversità è stato affrontato varie volte, ma forse senza tenere conto della possibilità che il potenziale dono si trasformi in minaccia. In questo caso, il regista affronta il tema del successo e delle sue conseguenze, e l'avidità umana come conseguenza di tanti fallimenti affettivi o familiari. Una critica velata al capitalismo? Mah diciamo che è cmq. un bene diffidare da ex martiri vincenti che possono portano dritto a Columbine School, per intenderci.
Il film ha delle potenzialità enormi, rispetto ai teenager movies e ai blockbusters piu' noti, ma le sfrutta degnamente solo nella prima parte. Almeno fino a quando non vediamo librarsi in volo Icaro e il sogno dell'Uomo non poteva essere piu' privo di magia di così (meglio un referente Altmaniano come Anche gli uccelli uccidono). Poi il film punta anche sul potere interattivo dell'esistenza, nell'era di twitter e youtube, anche queste sono idee intelligenti. Il ragazzo che si ispira ai filosofi sembra appartenere a un'altro mondo, un'illusione di splendido anacronismo culturale, rispetto al nerd geniale ma complessato, il falso bullo anonimo, la bella della scuola che filma tutti i suoi contatti affettivi e visivi.
Meno persuasivo, però, il fatto che ci si alzi la mattina con la telecinesi come potere sovrannaturale trovandola la cosa piu' naturale del mondo. Forse l'America che pensa alle streghe di Blair e ai marziani nelle cave è una nazione in crisi d'identità. Insomma, poteva essere un cult, ed è solo "grazioso".
Nell'epilogo sembra il set di Transformer o è come se la Carrie di Stephen King (o de Palma) avesse imparato anche a volare. Tanto che poi la scure edipica che si abbatte sul protagonista sembra sollevare la responsabilità dell'ormai stantio sogno americano. O rafforzarla, chissà...