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TO ROME WITH LOVE regia di Woody Allen

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donald51     9 / 10  19/05/2012 22:15:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vidi Io e Annie nel 77, quando uscì. Per me fu una folgorazione, non avevo mai visto un film così. Da quel momento sono andato avanti con pane e Woody Allen. Ora dopo tanti anni mi parlano di questo nuovo film romano e ne dicono di tutti i colori. Ho sentito ingiustizie assolute che non si direbbero nemmeno per il peggior film di Alvaro Vitali. Eppure io questo film me lo sono goduto... perchè credo di averlo capito fino in fondo. Ho capito l'intento di Woody. Penso che chi l'a disprezzato è perché non ha capito che quel genio di regista ha fatto quattro film in uno, e ognuno di questi con uno stile diverso, con musiche, luci e costumi diversi. Solo un genio del cinema può avere una simile padronanza dei generi della commedia e dei registri. Però penso che le nuove generazioni è difficile che lo apprezzino... fissate come sono con il realismo a tutti i costi o con i film fracassoni. Questo è un film fatto di altri film, pieni di citazioni dei bei film italiani che vedevamo al cinema una volta, quando il cinema italiano era davvero grande. Chi non conosce quei film là e non li ama... beh... difficilmente apprezzerà questo. In compenso dopo averlo visto me ne sono andato a casa contento. Grazie Woody, ancora una volta.
andreapau  23/05/2012 12:14:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da uomo di mezza età a uomo di mezza età (non sono del 51 ma anche io ho piu' anni dietro che davanti):
Non è affatto vero che i detrattori di questo film sono una massa di giovinastri insipienti e assordati, come non è vero che le citazioni di grande cinema siano necessariamente genialiltà e valore aggiunto.
E' arrivato il momento che vi rassegnate alla realtà di un ex genio che farebbe bene a godersi il meritato riposo anziche ammorbarci con spocchiose e appiccicaticce cartoline da una Europa mai esistita.
E' arrivato il momento che la smettiate con questo sguardo compassionevole verso i giovani che non colgono, non capiscono, non apprezzano.
Allen è semplicemente diventato una caricatura di se stesso da oramai troppi film.
E' arrivato il momento di dare voti ai film con maggiore equilibrio, se non altro per quel "51" del tuo nickname.
donald51  23/05/2012 15:38:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao andreapau. Non so che dirti, a me il film è piaciuto. L'Europa mai esistita di cui parli è proprio la caratteristica del cinema, la bellezza che sta nel descrivere un mondo che non esiste, trasfigurato dall'immaginazione e l'immaginario di un regista. Proprio per questo parlavo di fissa con il "realismo". Ma Allen non voleva fare un documentario... Ovviamente non mi riferivo a tutti i giovani, ma ad alcuni, quelli cresciuti a pane e televisione, una televisione che non manda più i grandi film del nostro cinema. Ecco, io non penso che la decadenza culturale che Allen molto sapientemente critica sia uno stereotipo, anzi... Da quel punto di vista Allen ritrae un'Italia che esiste eccome, purtroppo. Un'Italia di giornalismo da quattro soldi, di rincorsa del potere e della celebrità. Tutto questo, come il fatto che alcuni giovani non conoscano il nostro cinema, non sono stereotipi, ma brutte realtà, che vanno ammesse così come i vari pregi. Se non piace più Allen che problema c'è? Basta non andare più al cinema... Non c'è bisogno di mandarlo in pensione. Ci sono altre persone molto più dannose che andrebbero mandate in pensione, nella nostra Italia. Poi, se uno vuole apprezzare i lati positivi che questo film ha, li apprezzi e ne faccia tesoro. Altrimenti, non succede niente.
andreapau  24/05/2012 09:48:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alcune precisazioni son d'obbligo con chi argomenta per paradossi estremi:
La mia avversione all' Europa "mai esistita" di Allen non deriva da una fissa per il realismo o una repulsione per trasfigurazione e immaginario.
Le sue cartoline non mi piacciono perchè sono superficiali, non perchè desiderassi da lui un documentario.
Continuo a pensare che cio' che avete trovato in questo film sia più legato alla ricerca del genio (che non c'è piu') piuottosto che a reali contenuti (mancanti in questo come negli ultimi modestissimi film di Allen).
A me Allen piace(va) molto e il mio consiglio di andare in pensione è certamente caustico, ma comunque appropriato, in quanto si parla di pensionamento "cinematografico".
Quindi, il tuo richiamo alla pensione per i dannosi c'entra come i cavoli a merenda.
Quando per difendere la propria posizione si ricorre a questi stratagemmi da quattro soldi, è evidente cheda difendere c'è ben poco.
donald51  24/05/2012 16:05:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stratagemmi? No, guarda, non ci siamo capiti. Io non voglio convincere nessuno. Le iperboli che ho fatto erano per contrastare un astio notevole che ho notato verso un film che non lo merita. Se non piace, non è meglio essere indifferenti? Sono convinto invece che l'astio dipenda dal fatto che il film ci ha toccati personalmente, "offesi" per l'immagine che dà dell'Italia. Non dico che sia il tuo caso, ma in generale leggendo un po' di pareri mi è sembrato questo l'andazzo. Invece stiamo parlando di un film a mio parere godibilissimo che pure se non può essere innalzato a capolavoro, ha pur sempre qualcosa da dire. I contenuti ci sono e se vuoi te li dico. Io non sono alla ricerca del genio, al contrario... E' proprio questo che credo non sia stato colto del film, la leggerezza, che avete scambiato per superficialità. Il disincanto esistenziale e materialistico che ci invita a prendere la vita per quello che viene e a dire "basta che funzioni". Poi, ripeto, non voglio convincere nessuno. Speriamo di trovarci a dibattere su un film sul quale siamo più in sintonia.
andreapau  25/05/2012 09:55:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi riferivo in special modo alla questione "pensionistica" di Allen.
So benissimo che è pieno di dannose nullità che piu' di lui meriterbbero di stare lontane dalla stanza dei bottoni, ma non mi sembra il caso di evocarle per difendere un regista ritenuto quasi unanimemente in crisi di ispirazione.
E non credo che in un forum di cinema si possa essere indifferenti se un film non è piaciuto.
Adesso, che tu voglia imputare all'astio per chi ci dipinge in maniera "offensiva" il parere dei detrattori, mi sembra errato.
Siamo dei piagnoni, ma generalmente molto accomodanti nei confronti degli intellettuali che parlano "male" di noi.
L' atteggiamento verso la stampa estera ne è la dimostrazione.
Aggiungo che a mio avviso, votare nove "un film godibilissimo che pure se non può essere innalzato a capolavoro, ha pur sempre qualcosa da dire", è un tantino eccessivo.
Io non credo che la gente non abbia colto.
Credo che ci sia una forte propensione, da parte dello zoccolo duro di ammiratori di Allen, a cogliere quello che non c'è...un po' come trovare la veridicità delle profezie di Nostradamus a fatti accaduti.
Le cartoline di Allen dall' Europa le ho viste tutte.
Le trovo irritanti e insulse, si salvano quelle nelle quali si intravede il vecchio guizzo.
donald51  25/05/2012 15:06:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente sarebbe più lontando da me che cercare veridicità in Nostradamus, sono una persona molto scettica. Perché ho messo 9? C'è anche chi ha messo 1... Forse sono eccessive entrambe le votazioni. Io non credo che Allen sia in crisi di ispirazione, un regista che solo un anno fa ha sfornato un film intelligente come Midnight in Paris, peraltro premiato con l'oscar alla sceneggiatura (che se ne dia importanza o no). Anzi, penso che lo zoccolo duro sia più di chi vuole cercare il capolavoro alla Annie Hall o Manhattan nei film che fa in questi anni. Ma non vale solo per questo regista. Un autore è bene che non faccia sempre lo stesso film, e attraversi fasi creative diverse. E' da sottolineare che soprattutto se si è all'inizio di una carriera si tende a metterci tutto e di più in un'opera. Ora invece se la sta prendendo più liscia, fa i film che vuole fare, e sono qualcosa di completamente diverso. Penso che egli stesso non abbia voglia di scomodare troppo il "genio", ma semplicemente raccontare storie. E sbagliamo noi a voler cercare il genio in ogni film solo perché è di Woody Allen. Bisognerebbe apprezzare i film in sé, e considerare che, piaccia o no, questa è la quarta fase della sua quarantennale carriera e ognuna di queste fasi è diversa dalle altre (i film degli anni '70 viaggiavano tra comico-commedia e poi dramma, quelli degli anni '80 molto più sul dramma, nel '90 c'è il ritorno al comico fino ai primi anni 2000 per poi arrivare la fase europea, intramezzata dal buono e newyorkese Basta che funzioni). E poi un po' di vecchio guizzo l'ho visto anche qua. Il cantante sotto la doccia è una trovata geniale e l'episodio in cui lui recita è più alleniano che mai. Quello di Baldwin riprende Provaci ancora Sam nel surrealismo del personaggio. Quello di Benigni è una straordinaria satira contro la società dell'apparire e per finire il più odiato di tutti, l'episodio della Cruz, è un misto tra Decameron e commedia sexy all'italiana, un gioco di equivoci, una sperimentazione. Mica facile per un newyorkese... Insomma, secondo me siamo troppo crudeli
andreapau  28/05/2012 11:25:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah...
metter 9 perchè qualcuno mette 1...
Prendo atto del tuo amore sincero per Allen (gli aggettivi che usi per descrivere le scene sono atti d'amore) e passo oltre.
Alla prossima