Barbossa 9 / 10 29/03/2012 01:59:50 » Rispondi Reitman spinge ancor più in là la sua riflessione e pessimismo arrivando a rompere in più momenti il raffinato equilibrio tra narrazione leggera e dramma esistenziale tipico del suo stile e dei suoi precedenti film. "Young adult" è delirante e distorto al limite del trip lisergico, una commedia che nel suo essere disturbante e grottesca assume le tinte più nere tramutandosi nel più disperato e cinico dramma. Il film può essere riassunto nella superba sequenza iniziale che reitera più volte il movimento della cassetta nella radio della macchina e ripropone più volte la Theron che canta sempre la stessa canzone (l'ossessività e ripetitività ritorna in tantissime altre sequenze del film: la macchina schiantata, lei che si sveglia vestita, la manicure...). "Young adult" è la storia di un disco rotto, di un gatto che si morde la coda, di un proseguire superficiale e senza prospettiva che finisce inevitabilmente per riportare al punto di partenza. Marvis altro non è che la metafora di un male di vivere tutto contemporaneo, tutto consumistico, l'affanno la tensione continua al di più indipendentemente da cosa esso sia e da cosa esso comporti, un mondo dalla fame pantagruelica che divora ogni cosa e che rischia continuamente di venir soffocato da ciò che egli stesso vomita. Sembra di vivere in uno di quei labirinti mentali discritti magistralmente da Nolan, l'avvitamento completo e senza uscita dell'uomo su se stesso.