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FREAKS regia di Tod Browning

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marco86     10 / 10  28/10/2012 14:13:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è da qualche minuto che cerco un aggettivo per sintetizzare il film, ma non lo trovo.
Freaks è sia tenero che crudele, è morboso, scandaloso, inquietante, idealista, realista...
da un punto di vista emotivo, non ho visto nulla di più forte in tutta la mia vita. son passati 80 anni da quando è stato girato, ed è incredibile come un film riesca a superare tutti questi anni senza perdere la sua carica emotiva.

com'è possibile?
la mia personale risposta, è che Freaks riesce a scendere nella profondità dell'animo di ciascuno di noi. non è un film che si ferma al livello superficiale, quello delle parole gonfie spesso d'ipocrisia.
ma è piuttosto un film che tocca quelle corde emotive che tutti abbiamo, ma che normalmente ricopriamo d'altro.
Freaks ti fa fare i conti con la sensazione di "orrido" che si prova guardando i "mostri"; ma ti fa fare ancora di più i conti con quell'orrido che si prova nel guardare Hercules e Cleopatra complottare cinicamente contro Hans.
Freaks non è ipocrita: non rappresenta i "normali" come estremamente cattivi e i "freaks" come estremamente buoni. anche i freaks, infatti, sanno essere spietati, anche più dei normali, se è il caso.
e il film, scendendo giù giù nelle nostre parti più inconsce e ignote, riesce a farci identificare sia con gli uni, sia con gli altri. non c'è una distinzione dicotomica tra bello e brutto, tra buono e cattivo. l'Uomo è tutto quanto assieme, e spesso sono le situazioni a far emergere una caratteristica piuttosto che un'altra.
Hans può essere bellissimo, mentre Cleopatra può essere ripugnante. siamo ben oltre il kalòs kagathòs.

ci sono almeno due scene che non potrò mai dimenticare.
una è la scena madre del film, ovvero quella del matrimonio.
i Freaks che fanno cori per Cleopatra, accettandola come una di loro. è veramente una scena fortissima, spiazzante. ci si ritrova a vivere una sorta di scissione schizofrenica, non si capisce più cosa si è, da che parte si sta.
il confine tra Cleopatra e i Freaks non è più netto come sembrava fino a quel momento: Cleopatra diventa la diversa, i Freaks sono i "normali" che devono decidere se accettarla tra loro.
la relatività di "normale" e "freak" assale la coscienza dello spettatore attraverso lo sguardo inquietato di Cleo.

la seconda scena, è quella finale: la donna-gallina.
ovvero: la legge del contrappasso applicata alla perfezione.
la normale che osserva schifata i freaks, diventa infine una freak osservata schifosamente dai normali.

in sostanza, questo è il vero Cinema.
un Cinema che riesce a comunicare anche senza linguaggio, ricorrendo soprattutto alle immagini e alle suggestioni.
ovviamente è automatico il parallelo con quell'altro bellissimo film che è The Elephant man, ma è giusto precisare che la prospettiva di Lynch è diversa da quella di Browning.
mentre il primo, infatti, adotta il punto di vista dell'individuo in opposizione alla società che lo emargina, il seconda adotta una visuale collettivista, facendoci magari ripensare a quei gruppi sociali minoritari e ai loro tentativi di ribellione verso le maggioranze dominanti.

e poi in Freaks c'è l'amore.
l'amore puro, quello calcolato, quello impossibile, quello negato.
tutto l'amore possibile.

c'è amore un pò per tutti, e tutti quanti hanno un'amore...

e infine, mi fermo qui.