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FREAKS regia di Tod Browning

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amterme63     9 / 10  06/01/2008 12:14:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La novità del film è quella di far capire che nel mondo ci sono categorie “fuori del comune”, le quali hanno la stessa dignità dei “normali”. Quello che si vuole dire è che perlomeno devono godere di un minimo di rispetto, altrimenti sono capaci di reagire come qualunque gruppo cosciente di sé, tenuto ai margini dell’ordine costituito (tipo mafia, bande di fuorilegge, folla che lincia). Più in là di qui però non si va (o non si poteva andare). I “freaks” (fra cui sono compresi anche le lesbiche e i gay) hanno tutto il diritto al rispetto, ma una loro integrazione con i “normali” sembra impossibile. L’impressione che si vuole dare è quella di un mondo a parte, dignitoso come quello comune ma sempre e comunque “diverso”, magari da osservare incuriositi a distanza, come in un circo o come in un film “di genere” tipo vampiri o criminalità (qualcosa di pericoloso ma particolare e morbosamente affascinante).
In effetti Freaks appartiene in ogni caso ai film di genere, in cui si rispettano certe convenzioni, come quella di categorie di caratteri ben definiti e immutabili, ognuno con la sua rappresentanza di bene o male e con le sue date caratteristiche esteriori e interiori. La novità rivoluzionaria di Freaks è quella di avere in un certo senso rovesciato i termini dell’identificazione etica. Le vittime apparentemente miti sono i mostri, i brutti, i fastidiosi a vedere e gli invertiti, mentre i cattivi sono i belli e i “normali”, sprezzanti, orgogliosi, materialisti. Esiste un terzo polo costituito dai personaggi di Phroso e Venus che dovrebbero rappresentare i buoni, comprensivi e modesti, ma la loro presenza è quasi posticcia e ininfluente.
Come in tutti i film di genere “mostruoso”, tipo Dracula, il cattivo viene alla fine punito crudelmente per tutti i suoi misfatti. Ecco che anche in questo film si rispetta questa regola, ma deve essere stata un’impressione scioccante vedere il “mostruoso” punire il normale anche se cattivo. Il regista poi aveva fatto in modo di trattare la vicenda dei freaks in maniera umana e emotiva, nonostante l’uso di stereotipi o di scenette di tipo comico esibizionistico. La sensazione è quella di essere nella realtà e non nell’incantata Transilvania o in un racconto di fantasia. Per questo il finale diventa prorompente e disturbante, difficilmente accettabile. Si capisce anche come anche i freaks reali di allora si siano risentiti per essere stati trattati come una banda mafiosa alla Scarface. In altre parole la forza delle immagini è riuscita a superare l’idea di illusione cinematrografica.
Il variare del gusto ha fatto in modo che il fascino attuale del film sia proprio ciò che nel 1932 ne aveva provocato il clamoroso fallimento; anzi adesso si rimpiangono proprio i tagli delle scene più truculente. Per noi è un piacere vedere l’abnorme, il violento, il sadico. Certo è difficile dare un voto o un giudizio a prescindere dai propri gusti personali o dalle mode. Rimane comunque un film coraggioso e originale, bello e delicato ma inquietante allo stesso tempo, in ogni caso affascinante pur nei suoi messaggi contraddittori.
JOKER1926  04/01/2009 02:05:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, Condivido gran parte del commento, peccato per il finale (quasi del tutto cancellato), voto altissimo per un film che sfiora la perfezione in alcuni tratti... esempi? la scena del matrimonio!

JOKER1926