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CREATURE DEL CIELO regia di Peter Jackson

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Zazzauser     8 / 10  09/10/2022 16:12:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'omicidio Parker-Hulme e' una delle pagine più nere, assurde e grottesche della storia della Nuova Zelanda, un paese poco abituato a vicende cosi' morbose (come lo era l'Australia per il massacro di Port Arthur nel '96). Jackson ha il coraggio di portarla al cinema e di raccontarla con uno stile personale che fa leva sull'aspetto fantasioso e onirico della vicenda senza pero' dimenticarsi di porre la giusta attenzione ai lati drammatici e tragici che un matricidio si porta dietro. E' questa frizione fra i toni leggeri e sognanti e l'orrore del dramma a rendere il film interessante. La sceneggiatura (un ottimo lavoro originale, scritta a quattro mani con la compagna Fran Walsh) muove infatti le mosse dai diari personali di Pauline scritti a cavallo fra il '53 e il '54 e quindi pone molto il proprio focus sul mondo fittizio e vagamente perverso da loro creato e vissuto ("Il quarto Mondo"). E' una scelta intelligente in quanto la psicologia delle ragazzine, la fervida immaginazione e la loro astrazione dalla realta', i loro processi di identificazione in una fase delicata come quella dello sviluppo della sessualita' e dell'identita' di genere, e in ultimo la malattia mentale sono gli aspetti chiave a porre le basi per l'atto criminoso finale. Non ci si dimentica pero di discutere dei meccanismi generatori, ovvero il moralismo e il rigore dell'apparato scolastico, della societa' e della famiglia, le cui contraddizioni (la demonizzazione dell'omosessualita', la condotta adultera della madre di Juliet, l'incoerenza della madre di Pauline fuggita col padre ancora minorenne, l'assenza degli Hulme) rendono in parte impossibile la creazione di modelli e di valori da imitare. Lo stesso tema dell'omosessualita' e' affrontato in maniera intelligente (infatti non capisco le critiche) perche' chiaro e lampante sin dall'inizio ma non sottolineato in maniera morbosa, il fulcro e' un altro e non e' un caso che la stessa Anne Perry (pseudonimo assunto da Juliet Hulme dopo la scarcerazione), la cui vera identita tralaltro si scopri pubblicamente dopo quarant'anni, pochi mesi dopo l'uscita del film, dichiaro' che le due non erano mai state lesbiche. Chiaro e presente e' il retroterra del regista, che viene dal comedy horror con cui e' diventato famoso a cavallo fra gli 80 e i 90 (Bad Taste, Splatters), soprattutto nell'approccio umoristico e scanzonato a certi dettagli "splatter", ma Heavenly Creatures e' il chiaro segno di una svolta verso prodotti di maggior "serietá" e spessore
Un ottimo l'esordio sugli schermi per Melanie Linskey e Kate Winslet e un'ottima prova per Peter Jackson che poi si muovera' definitivamente verso le superproduzioni hollywoodiane