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QUASI AMICI regia di Olivier Nakache, Eric Toledano

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oh dae-soo     9 / 10  29/02/2012 10:43:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Io il cùlo non glielo svuoto" tuona Driss, un omone nero di 1,90, disoccupato delinquentello trovatosi catapultato d'amblè dalle strettezze e sporcizia della banlieu alllo sfarzo e alla pulizia di un villone aristocratico. Quel cùlo, tanto per essere chiari, è di Philippe, il padrone di quel villone, un uomo che ha tutto ma non ha niente, che preferirebbe perdere tutte le ricchezze che possiede in cambio di un corpo sano. Già, perchè Philippe è tetraplegico e non sente nulla dal collo in giù. Driss e Philippe sono tutto l'opposto, bianco e nero, sano e malato, alto e basso, sboccato e raffinato, povero e ricco, delinquente e persona tutta d'un pezzo, ma queste differenze non contano nulla quando si crea quella particolare chimica. Driss è un puro, uno che non ha sovrastrutture, uno che non ragiona, uno che agisce d'istinto (andatelo a chiedere al vicino di casa), uno che dice quello che pensa e non pensa quello che dice. Per questo l'ha scelto Philippe, perchè non ha bisogno di compassione e di qualcuno che lo comprenda ma di qualcuno che lo faccia vivere, che lo pigli per il sedere anche senza svuotarglielo, che lo faccia ridere ed uscire da quella prigione che non è soltanto il suo corpo ma anche tutto quello che gli sta intorno, di qualcuno che lo faccia andare più veloce, a costo di modificare il motore della carrozzina. Perchè l'umorismo è il sale della vita ed anche se quello di Driss è di grana grossa poco male. E di umorismo ce n'è tanto in questo capolavoro, qualsiasi lato tragico è schermato dalla leggerezza, dalla semplicità, dall'ironia. E il cùlo svuotato, tanto per tornare sempre sullo stesso punto, è protagonista di una gag di straordinaria vis comica, così potente da far dimenticare completamente la tragedia che tale espressione nasconde. C'è una grazia inusuale che aleggia nella pellicola, sarà l'immensa colonna sonora (curata da Ludovico Einaudi), saranno le straordinarie interpretazioni dei due protagonisti (con un Cluzet- appena visto dal sottoscritto nel bellissimo Non dirlo a nessuno- impressionante), sarà la capacità di creare situazioni comiche come dio comanda tipo il ragazzino che torna a portare le brioches col la molletta nei capelli o il thè bollente versato nelle gambe, sarà la capacità dissacrante che investe tutto, dall'Arte (con il quadro di Driss venduto a 11.000 euro) all' Opera ( spettacolare Driss "ma è un albero che canta! voi siete tutti impazziti..."), dall' Handicap (praticamente tutto il film) alla Musica Classica, sarà quello che volete ma è raro provare una piacevolezza così nel seguire un film.
Quando poi nelle scene precedenti il meraviglioso finale- che sarà pure telefonato ma non ce ne frega niente- (come quando da giovani innamorati squillava finalmente quel telefono, e per quanto potevamo aspettarcelo l'emozione era intatta), dicevo nelle scene precedenti ho avuto una visione. In Philippe rimasto con quei baffetti non ho visto il Fuhrer, ma chi il Fuhrer l'ha sbeffeggiato. Sono convinto che a lui sto film sarebbe piaciuto, che l'avrebbe voluto interpretare, perchè nessuno più di lui ci ha raccontato la tragedia e la gioia con la stessa grazia. Avrebbe posato bastone e bombetta in terra e si sarebbe messo su quella carrozzina, vecchio Verdoux riuscito finalmente a fregare la vedova giusta ma ad un prezzo troppo alto. E magari a spingere quella carrozzina poteva esserci Buster, pronto lì a prenderlo in giro e trattarlo male ma incapace questa volta, l'unica nella sua vita, di trattenere quel sorriso che mai ci ha mostrato quando finalmente avrebbe visto Charles incontrare la donna che amava.
Ma non è comunque qua l'anima di Quasi Amici.
E' in quel volo in parapendio.
E non solo perchè Philippe torna nel luogo del delitto, non solo perchè cerca di trarre linfa vitale in una cosa che la vita gliel'ha distrutta, non solo perchè è una liberatoria elaborazione di un lutto che, ahimè, non sarà mai del tutto elaborato ma lo accompagnerà fino alla fine.
No, perchè è la reificazione massima del volere è potere.
Perchè quel volo, magari sulle note indimenticabili di un Nessun Dorma, qualcuno l'aveva già fatto prima, ma un conto è sognarlo, un altro farlo davvero. Perchè se le sensazioni possono essere le stesse, anzi, forse addirittura amplificate dal sogno, poi però quando ti svegli è tutto diverso. Hai visto le stesse cose, hai sentito l'aria sbatterti sulla faccia allo stesso modo, ma non hai gli occhi diversi da prima, non hai la pelle arrossata da piccole punture di felicità.
E Philippe ha dimostrato che quel mare dentro può esserlo anche fuori.
E che non sempre devono essere distinti lo scafandro e la farfalla.
Che lo scafandro può essere una farfalla.
Invia una mail all'autore del commento thohà  29/02/2012 13:01:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Clap, clap, clap [battito di mani].
Magnifico commento, come sempre :)
oh dae-soo  29/02/2012 14:40:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio immensamente Madrina. :)
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  29/02/2012 13:03:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh! Eh! Sapevo che saresti andato a toccare le corde giuste, mio caro!
Pensa che quando stavo immobilizzato sul letto d'ospedale (la carrozzina era una lontanissima chimera) sognavo in continuazione di volare via dalla finestra e di fluttuare sui monti Sibillini, magari proprio in parapendio.
Quando poi finalmente sono tornato a fare trekking su quelle meravigliose montagne azzurre, mi sarei messo a piangere dalla gioia!!
Come tu scrivi giustamente "se le sensazioni possono essere le stesse, anzi, forse addirittura amplificate dal sogno (è così infatti), poi però quando ti svegli è tutto diverso".
In me rimane tuttavia irrisolta una domanda: io sono tornato "normalissimo" e dunque ho realizzato il mio sogno; se fossi rimasto bloccato, invece? In quel caso il mio mare sarebbe rimasto irrimediabilmente dentro, la farfalla pure.
oh dae-soo  29/02/2012 14:53:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, vedi, il sogno millenario del volo, in certe situazioni è ancora più forte, il tuo racconto ne è l'ennesima dimostrazione.

"se fossi rimasto bloccato, invece? In quel caso il mio mare sarebbe rimasto irrimediabilmente dentro, la farfalla pure.!"

Sicuro? Magari con modalità diverse, magari una tantum, magari a scapito di sofferenze fisiche e psicologiche, ma chi te l'ha detto che non ci saresti riuscito?
Philippe è lì a dimostrarlo. Sarà un film ma storie così ce ne sono, volere è potere, l'ho scritto, (anche se sarebbe stato giusto specificare che non sempre lo è) ed episodi come quello mostrato nel film possono esserne uno dei maggiori "risultati".
Vedi Luke, non la sto facendo facile, io stesso da sanissimo mi precludo 2000 esperienze (compreso il parapendio, ma che siete matti? ), voglio solo dire che se in una vita infernale si nasconde una porticina per il paradiso, c'è chi la sa vedere, chi ha il coraggio di avvicinarvisi e, magari con il groppo in gola per la paura e l'emozione, riesce persino ad aprirla.
Te magari rimasto in quelle condizioni saresti potuto sprofondare ancora più giù nell'inferno.
O magari con altri occhi, diversi da quelli rilassati e felici che hai ora, avresti potuto vedere quella porticina ed entrarvi.
Se poi dentro ci fosse stata una passeggiata di trekking o qualcos'altro non importa, quel che conta è averla aperta.
Te lo sta dicendo uno che, al contrario, spesso vede demoni anche in giardini dell'Eden.
Ma io sono uno, c'è gente più forte di me.


Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  01/03/2012 22:55:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'unica cosa che ti posso dire, Giuseppe, è che la prospettiva di poter tornare normale m'ha dato la forza di un leone durante i periodi di degenza e di riabilitazione.
Resta in me la domanda: senza quella prospettiva come avrei reagito? Quando fui bloccato a letto, una notte mi hanno messo il bicchiere d'acqua qualche centimetro troppo distante da me e non riuscivo più a prenderlo senza l'aiuto determinante di chiunque: ebbene, ricordo di essermi chiaramente detto che se quella avesse dovuto essere la mia condizione perenne, avrei preferito di gran lunga una morte dignitosa. Oggi, a distanza di 3 anni, osservo che è dura pensare queste cose da sani, ma è molto più naturale di quanto credi pensarle da menomati.
oh dae-soo  01/03/2012 23:10:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovvio Luca, non posso sapere quello che hai passato. Ma nemmeno te puoi sapere quello che avresti fatto se tutto non fosse andato per il verso giusto. Quei pensieri che hai avuto erano assolutamente normali, pensa che li ha anche chi ha quasi tutto e sta benissimo.

Quello che volevo dire è che come c'è gente che vede tutto nero in una vita a colori, c'è anche chi, costretto a vivere un'esistenza d'inferno, riesce a trovare stimoli vitali incredibili.
Quella persona non sono io e non lo saresti stato te probabilmente, per questo storie come quella di Philippe sono straordinarie.

Comunque credo che l'hai passata davvero brutta a sentire quello che dici. Se hai voglia di dire quello che ti è successo vai pure di PM, altrimenti lasciamo perdere qui.

Parli di Sibillini, di dove sei? (magari me l'hai già detto e non ricordo..). No, te lo dico perchè sono umbro...
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  02/03/2012 21:51:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Marchigiano, mio caro: maceratese, per la precisione. Siamo vicinati!
oh dae-soo  02/03/2012 22:18:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh sì, ma non così tanto da esser vicini...
Sponda opposta, vicino al confine con la Toscana :)
Invia una mail all'autore del commento thohà  29/02/2012 21:07:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luke, tesoro. Quanta sofferenza.
Ma adesso ne sei fuori, no?
Un abbraccio. :)
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  01/03/2012 22:48:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, tranquilli!! E cmq è stata un'esperienza che rifarei mille volte perché mi ha permesso di poter vedere le cose da una prospettiva completamente diversa da quella cui ero abituato prima; senza contare che oggi sono ben poche le cose che mi spaventano davvero...
elio91  02/03/2012 21:43:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Te la giochi con Kowalsky per il commento più bello.
Il pezzo su Chaplin e Keaton è particolarmente azzeccato!
oh dae-soo  02/03/2012 22:21:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio moltissimo Elio. Il tuo, oltre ad essere ottimo come sempre, mi ha fatto conoscere l'esistenza del libro, davvero bello il titolo. E' vero, avrebbero potuto mantenerlo tranquillamente.

Credo che sia la prima volta che un film dei giorni nostri, una commedia poi, metti d'accordo davvero tutti.
Anche questo è un suo piccolo miracolo.
outsider  05/03/2012 21:23:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bravo davvero anche questa volta. non c'è 3 senza 4...oserei dire....

personalmente adoro einaudi e credo che questo film mi piacerà molto.


sono un sornione lo sai...lo so che lo sai.

saluti dal BaFFo