tylerdurden73 7½ / 10 18/03/2009 16:54:53 » Rispondi Seconda escursione nel wuxiapian per Zhang Yimou che conferma quanto di buono fatto con il precedente “Hero”. Azione e melodramma si fondono all’interno di una cornice stupefacente,il gusto estetico del regista cinese è innegabile,capace di affascinare mediante scenografie perfette arricchite da scelte cromatiche da urlo. Il valore del film è da ricercarsi soprattutto nell’opulenza visiva e nelle mirabili coreografie perfettamente ideate per i duelli,più reali (se mi si può passare il termine) rispetto agli standard del genere, ma sempre influenzati da un forte impatto fantasy tipicamente orientale.La trama è tutto sommato abbastanza risaputa,amore e morte si fondono come nella miglior tradizione,anche se è giusto ammettere uno scadimento di interesse verso il finale, quando il racconto si fa meno avvincente risultando pregno di soluzioni abbastanza scontate. A mio parere il film di Zhang Ymou non va però inteso come un mero esercizio di stile,certo in apparenza potrebbe apparire tale,ma scavando più a fondo si avverte come questi sia un atto d’amore nei confronti di una cultura e di un genere cinematografico che con l’ausilio delle nuove tecnologie può offrire allo spettatore scene sempre più mirabolanti e visionarie.Da prendere ad esempio quella iniziale,con protagonista la bellissima Zhang Ziyi e girata all’interno del Padiglione delle Peonie, oppure quella del combattimento aereo nella foresta di bambù,entrambe sequenze da imprimere bene nella propria memoria,una vera leccornia per chi ama cibarsi di cinema.Semmai è il seguente film del regista,ossia “La città proibita” ,che pur risultando gradevole, appare come uno sfoggio di invenzioni visive di gran livello ma alla lunga estenuanti. Eleganza e ritmo non mancano,latitano a volte i contenuti, ma sinceramente si può anche soprassedere davanti ad una messa in scena simile.