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SAW - L'ENIGMISTA regia di James Wan

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Jolly Roger     9 / 10  24/05/2014 18:49:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SAW per quanto mi riguarda è uno dei film horror più belli degli ultimi tempi.
Tra i film horror degli ultimi 20 anni, è forse quello che, più di tutti, ha le possibilità di sopravvivere nel ricordo, andando ad aggiungersi a quel gruppetto di horror che, nella memoria collettiva, sono ritenuti pietre miliari di questo genere. La maggior parte di questi horror storici sono stati girati tra gli anni 70 e gli anni 90, quindi è raro trovare un horror così moderno che ne regga il confronto, in quanto a fama e longevità.
E poi, L'Enigmista è un villain che spacca. In campo horror è raro trovare un personaggio che abbia una psicologia così complessa ed affascinante.
E che dire del pupazzetto sul triciclo? Il simpatico Billy che arriva sul suo bel triciclo e ti dice: "Voglio fare un gioco con te!"
Insomma, sotto il profilo del personaggio in gioco, delle atmosfere, dell'inquietudine che crea, dello splatter, SAW è un film perfetto. Ma Saw è ottimamente girato anche dal punto di vista dei tempi della narrazione: tutto si incastra in maniera pregevole e senza lasciare alcun intervallo alla tensione che è sempre presente.
SAW - inteso come film e non come saga - ha però anche dei difetti, tra cui incongruenze gigantesche:

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mi verrebbe da togliere 5 punti per quanto ho detto in spoiler.
Tuttavia ci passo sopra e lo considero una specie di mostruosa svista. Ma non certo tale da trascinare il film verso un voto anonimo, considerato che SAW è l'horror che ha cambiato l'horror, inventandosi quel sottogenere che poi è esploso negli anni successivi, il torture porn, chiamato così perchè rappresenta le torture senza alcun filtro ed in maniera esplicita, esattamente come fanno i film porno rappresentando il sesso.

Più di 700 commenti. Non mi risulta che vi siano altri horror che abbiano un numero così elevato di commenti, nemmeno Shining o l'Esorcista. Questo non significa che sia vera l'equazione secondo la quale il film è stupendo perché ha avuto questa enorme diffusione nel pubblico, ma nemmeno smentisce l'equazione secondo la quale il film ha avuto questa enorme diffusione nel pubblico perché è stupendo.
Semplicemente perché non è un'equazione. E' la solita storia dell'uovo e della gallina.
SAW ha portato l'orrore in una dimensione quotidiana e spaventosa. Ha lasciato stare gli zombie, i licantropi e i vampiri, per andare a cercare il Male nell'uomo e tirare fuori il suo cinismo. Ma dentro l'uomo non ha trovato solo questo. Ha trovato un mare di morbosità. Sia nella storia, dove si assiste alla compiaciuta rappresentazione della tortura, osservata con il più lugubre voyeurismo e addirittura giustificata da bieche e inconsistenti motivazioni pseudo-etiche, sia nel pubblico, che da dieci anni assiste in maniera continuativa e abbastanza compiaciuta a questo spettacolo, seguendone tutti i seguiti (ben 7 film ad oggi, e si parla di un ottavo in fase di studio).
C'è chi resta un po' stizzito da tutto ciò. E ben si può comprendere. Forse è proprio questa stizza a motivare un atteggiamento precostituito di molti nei confronti del film, volto a demolirlo senza motivazioni sufficientemente chiare ed in maniera non sincera, come ho riscontrato in molti commenti e nella recensione. Tuttavia io non riesco a giudicare male l'opera per il solo fatto che non condivido le ragioni del suo successo spropositato. Alla fine SAW è un horror che rappresenta perfettamente la società della decade degli anni 2000 in cui è nato e cresciuto, che è appunto un po' morbosa, un po' voyeuristica, un po' cinica. Quella dove tutti hanno videocamera e macchina fotografica nel cell e qualche volta la usano dove non andrebbe usata o come non andrebbe fatto.
Sono gli anni in cui se uno si fa un taglio a un dito facendosi un panino, si fotografa e posta il dito insanguinato su facebook, e 10 persone commentano il suo stato.
SAW è a fotografia perfetta di tutto ciò.
Una fotografia può essere magnifica, seppur il soggetto sia brutto? Per me sì.
SAW è una bellissima fotografia con un soggetto un po' inquietante, che è stato preso un po' troppo sul serio da una parte e in maniera un po' troppo sciocca dall'altra. E quindi è stato abilmente sfruttato con una proliferazione incontrollata di seguiti.
Ma alla fine si tratta solo di un horror. Di un bell'horror. Peraltro di un sottogenere che oggi mi pare abbia già stancato tutti. E pure me direi.