SAW - L'ENIGMISTA regia di James Wan

Requiem     2 / 10  19/05/2005 09:38:00 » Rispondi
Pietoso thriller, assurdo, pieno di contraddizioni , assolutamente fine a se stesso.
Il film è completamente anonimo e sembra un prodotto televisivivo, il regista non ha stile e ci inserisce le solite banalità da videoclip musicale (immagini che scorrono velocissime, accellerazioni improvvise, immagine sfuocate), la fotografia ricalca quella di "Seven" e di altre decine di film, dove c'è il solito serial killer che uccide tutti.
Film di cui davvero , non se ne può più. Ai tempi di "Seven", nel 1995, già eravamo fuori tempo massimo, la figura del serial killer, era già abbondandemente abusata. Ora siamo nel 2005, e ancora fanno sti film. In "Saw" la ricerca di un minimo di originalità lo fa ricadere nel ridicolo.

Per non parlare della narrazione, piena di buchi , di incertezze, e di soluzioni senza senso. L'impianto di flashback non funziona neanche per una frazione di secondo, e anzi, al regista bisognerebbe spiegare proprio il significato della parola "Flashback". Questa tecnica presuppone che ci sia qualcuno che racconti una storia, che sia a sua volta protagonista della storia raccontata, nella sua interezza. Qui ci sono delle situazioni in cui uno dei due prigionieri racconta cosa è gli è successo, ma poi il protagonista che la racconta esce di scena, ma il flashback va avanti con altri personaggi. Ci sono poi parentesi (che riguardano danny Glover per lo +), inserite bellamente a caso per cercare di complicare la storia e di stupire in qualche modo lo spettatore.
Ma il tutto è un gioco innocuo e senza interesse.
Il sangue, che per una volta scorre abbondante, è sprecato.

Quando guardo film di questo tipo, che appartengono a un genere che a me piace, mi aspetto di vedere, vista la mancanza di pretese, almeno un minimo di stile e non il solito giocattolino stupido girato in digitale, anonimo, senza un minimo di stile e senza rispetto per gli spettatori. Che ovviamente hanno per lo + abboccato.
Qui in ridicolo involontario è in agguato (come il tentativo di inganno con la storia della sigaretta), e la soluzione finale è , come quasi sempre in questi casi, peggio che assurda.