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DIAZ regia di Daniele Vicari

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     8½ / 10  18/04/2012 17:15:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ombelico del mondo e crogiuolo di culture, la Scuola "Diaz" di Genova divenne, un po' per pianificazione e un po' per motivi di forza maggiore, una struttura destinata alla libera informazione, il luogo deputato ad accogliere i manifestanti pacifisti avversi alle dure leggi del capitalismo minacciate dagli esiti della riunione del G8. L'uso dei sottotitoli scelto fin dall'inizio della pellicola tende a smorzare questo senso di multietnicità quotidiana, fatta di naturali indicazioni in soccorso di un amico, di aiuti per qualcuno che si è perduto, di distribuzioni di cibo, di richieste per ottenere un semplice pernottamento o acquistare i biglietti dell'autobus. Sarebbe stato interessante se le didascalie fossero state mantenute anche durante i dialoghi in italiano, oppure se i nostri connazionali avessero parlato (in un grande gioco al rilancio ulteriormente provocatorio) un po' in tutte le lingue meno quella che conosciamo meglio. Alle facce generiche dei vari studenti/giornalisti/passanti italiani, spagnoli, tedeschi, francesi, finlandesi (e chi più ne ha più ne metta), si unirono improvvisamente quelle nascoste dai caschi blu dei corpi di polizia.

Intrecciando il bisogno di un iter narrativo accattivante con i percorsi dei vari stanziati accidentali della Scuola, Vicari ricalca un po' il disegno drammaturgico dell' "Elephant" vansantiano, dove la momentanea deformazione di alcuni aspetti della realtà accentua i valori emozionali ed espressivi, convivendo in questo caso con il turbamento dello sguardo dalla finestra di fronte verso il labirinto dei corridoi del collegio. Il regista ricostruisce quella folle notte del 21 Luglio 2001 con testardaggine e angosciante realismo, lasciando allo spettatore un forte senso di colpa e di scoramento per via delle umiliazioni inflitte agli occupanti della Scuola e ai deportati presso la caserma-lager di Bolzaneto.
Nessuna inquadratura "pulita" o ricercata per l'irruzione della polizia, ma un'invidiabile e acuta coesione: quella di un massacro indiscriminato di cose e persone, la distruzione completa di corpi inerti che stavano lì a far tirare il fiato alle loro coscienze. E che invece si ritrovarono a mescolare, in questa notte di matite spezzate, il loro sangue con quello di altri simili completamente indifesi, in balia della forza vendicativa e orripilante di uomini di stato trasformatisi in cieche macchine da guerra. Dolorosa dose di ferocia e approssimazione, l'azione dimostrativa dei poliziotti offende e macchia la dignità della nostra democrazia, e ci fa vergognare perchè apparteniamo a questo "paese dei furbi", ormai vittima di un processo di involuzione civile irreversibile.

Ponte perfetto tra il vuoto democratico dell'Italia berlusconiana di allora e l'emorragica situazione economica dell'attuale governo Monti (il caso vuole che l'ultima immagine del film ritragga alcuni rilievi territoriali parzialmente impervi!), e passando attraverso la bocciatura del governo Prodi per la costituzione di una commissione d'inchiesta sui fatti del G8, "Diaz" arriva in un momento durante il quale il nostro paese continua a martoriare, per via di una politica votata all'estetica grigia e spietata degli istituti di credito, chi è finanziariamente più debole, demonizzando l'eutanasia e favorendo una recente serie di suicidi "assistiti", a dimostrazione del fatto che spesso il sopruso psicologico miete più vittime di quello fisico. Agli occhi dei paesi stranieri abbiamo compromesso la nostra credibilità. Siamo arretrati civilmente: da Hotel più bello del mondo siamo passati a un Ho(s)tel fatto di torture truculente e scioccanti. Le vittime delle sevizie così sdoganate appaiono fragili come una bottiglia di vetro scagliata contro le auto delle forze dell'ordine: si frantumano in mille pezzi e cedono alla velocità del mezzo. Niente a che vedere con la gentilezza degli antagonisti, i quali nascondono con se' contenitori pieni di liquido infiammabile. Siamo tutti pronti per il brindisi? Prosit.
Terry Malloy  18/04/2012 20:14:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo miglior commento. Grande finezza ed espressività.
Invia una mail all'autore del commento pompiere  18/04/2012 20:49:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Terry, molto gentile :)
Volevo intervenire anche a proposito del tuo commento, ma ho preferito rinunciare date le numerose "castronerie" che tendono a fuorviare dal fulcro della discussione.

E intendevo scriverti perchè le tue emozioni, così come le hai esposte, sono state esattamente uguali alle mie. A differenza tua, in un paio di momenti ho dovuto distogliere lo sguardo dal grande schermo: troppo aberranti le immagini alle quali mi ero così immedesimato da sentire le ferite aprirsi sulla mia pelle.
Sei stato bravissimo nello scrivere un parere "di pancia" e a renderlo comunque molto ponderato, sentito, sensato.

Complimenti.
Gianni
Terry Malloy  18/04/2012 21:31:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Gianni, davvero. Io ancora non mi sono ripreso e non credo mi riprenderò mai totalmente. Se il film e la documentazione fanno questo effetto non oso immaginare come stiano dopo dieci anni i coinvolti. Probabilmente vite rovinate per sempre.
Comunque, è bello vedere che nonostante due o tre provocatori di bassa lega, qui su Filmscoop il film abbia riscontrato il favore degli utenti e suscitato commenti così belli.

Complimenti a te

GiOVAnni ;)
polbot  20/04/2012 12:52:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
http://www.vittorioagnoletto.it/2012/04/quello-che-il-film-diaz-non-dice/
Rand  18/04/2012 23:05:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poetico e pregnante allo stesso tempo: complimenti, una domanda mi sorge spontanea sui rilievi che citi nel tuo commento, inquadrati alla fine del film (scene girate in Trentino credo), le montagne si allacciano secondo te ad un altro "conflitto" oggì molto presente come quello tra i No-TAV e lo Stato o intendevi altro?
Grazie ancora per la tua recensione.
Invia una mail all'autore del commento pompiere  19/04/2012 11:59:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Rand, grazie.

Intendevo fare un gioco di parole tra Monti e... Monti/Montagne :)
Lo so, è di bassa lega. Ma sono un po' burlone :)
frine  18/04/2012 23:54:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora è davvero tanto bello? Conosco Daniele Vicari da anni, sapevo delle sue ambizioni come cineasta, ma non immaginavo che sarebbe arrivato a risultati tanto notevoli.
Lo vedrò al più presto....
Invia una mail all'autore del commento pompiere  19/04/2012 11:59:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, frine. Merita davvero una visione. Fino a qui, è per me il film più bello dell'anno.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  19/04/2012 23:51:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Cesare deve morire" l'hai visto? Senza nulla togliere a "Diaz" per me il più bello resta quello dei Taviani.
Invia una mail all'autore del commento pompiere  20/04/2012 18:28:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Kate, quello dei taviani mi manca, ahimè. Conto di ripescarlo al più presto :)
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  20/04/2012 18:33:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devi, voglio leggere un tuo commento a proposito di quel film :-)
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  19/04/2012 23:54:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Veramente bello, vale davvero la pena anche se al contempo è molto disturbante ma per motivi non inerenti alla regia, come potrai immaginare.
Invia una mail all'autore del commento mimmot  19/04/2012 18:20:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti Gianni,
bellissimo commento di rara eleganza formale e sostanziale.
Il tuo scritto dovrebbe stare tra le recensioni e non tra i commenti.

Anzi colgo l'ccasione per chiedere che fosse consentito, per alcuni film, pubblicare più di una recensione,.
Si potrebbero così confrontare due diversi giudizi, o anche una stessa opinione ma vista da due ottiche diverse.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  19/04/2012 23:50:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, la questione è già stata dibattuta, una sola recensione per film è il verdetto.
Invia una mail all'autore del commento pompiere  20/04/2012 18:34:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mimmot, mi fa piacere quello che dici :)
Mi piace molto anche la tua recensione: approfondita, puntuale ed esaustiva.