julian 8 / 10 16/02/2013 02:32:09 » Rispondi "La tua vita è bella Curtis, è il miglior complimento che si possa fare a un uomo"
Quando tutto va bene, sembra ci sia qualcosa di strano. Abituato alle pressioni e allo stress, l'uomo irrazionalmente li ricrea attorno a sè quando questi mancano, quasi come se la tranquillità non sia una condizione che gli è propria. La fobia di un'inafferrabile minaccia che compare all'orizzonte domina tutto il film, traducendosi, in forma fisica, in tornado - la più tangibile delle calamità americane - e in forma musicale, nella stupenda composizione di David Wingo. Le tempeste di Jeff Nichols sembrano i famosi uccelli di Hitchcock e in particolare quella finale apre nuovi scenari sul significato dell'opera:
il film è ovviamente tutto giocato in bilico tra visione e realtà, inizialmente molto orientato sulla prima, ma lo tsunami finale, visibile a tutti, aumenta l'ambiguità e offusca il corretto punto di vista. Più che ritenere Curtis un profeta, credo che quella tempesta finalmente avvistata anche dalla sua famiglia sia il nefasto annuncio di una accertata schizofrenia, ormai chiara anche alla moglie. Il loro cenno d'assenso è un modo come un altro per dire: "c'è e dobbiamo affrontarla insieme". Leggermente diverso dunque dal finale di A serious man dove il tornado rappresentava solo caos.
Michael Shannon attore eccezionale, ma non mi è piaciuto molto il doppiaggio.