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PANIC regia di Henry Bromell

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Spotify     6 / 10  30/08/2016 19:38:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza infamia e senza lode questo "Panic" diretto da tale Henry Bromell. Non è un film che di certo spicca per originalità, però dopotutto si lascia guardare. E' la storia di Alex, un killer professionista, il quale si ritrova tormentato dal rimorso per le azioni che commette e che cade ancor di più in confusione quando scopre che la prossima vittima è il lo stesso psicologo. Inoltre inizierà anche una torbida relazione con Sarah, ragazza conosciuta nella medesima clinica dove Alex si reca per le sedute psichiatriche. La pellicola è trainata sicuramente da un cast in grande spolvero: abbiamo un ottimo William H.Macy che riesce perfettamente ad impersonificare il concetto stesso tristezza. Le sue non sono mai impressioni stereotipate o prevedibili e sono invece molto pallide, sofferte, insicure e pensierose. L'attore aveva il compito di recitare la parte di un uomo con una vita grigia e plumbea e ci riesce molto bene non inciampando nei soliti clichè. Non male neanche l'esplicazione dei dialoghi. Discreta la prova di Neve Campbell, la quale era venuta alla ribalta da pochi anni dopo il successo di "Scream"nel 1996. Anche lei veste i panni di una ragazza tormentata, fredda e dal fascino oscuro. Buona l'interpretazione dei dialoghi e le espressioni. Donald Sutherland una garanzia, non tradisce mai. Riesce ad essere meschino e antipatico quanto basta per attirarsi l'odio dello spettatore nei suoi confronti. La regia di Bromell non dispiace, non è niente di che, però alcune scene hanno una discreta suspense e in generale, la storia riesce a catturare l'interesse dello spettatore. Gli attori sono diretti molto bene e i rispettivi personaggi sono pervasi da un misterioso fascino e ovviamente tutti sono parecchio intriganti. Il ritmo c'è, forse ogni tanto ci sono fasi di stallo, però complessivamente, come già ho scritto prima, la pellicola si segue con interesse. Il finale è molto bello, magari un po' telefonato però fatto davvero bene e suscita anche tensione. Poi c'è una valida fotografia a tinte azzurro-acqua a condire il tutto e a dare un tono ancor più freddo all'epilogo. Anche la scenografia ha un suo perchè, visto che anche essa è molto "depressa" e grigia, in un certo senso contribuisce alla psicologia dei protagonisti. Con la sceneggiatura invece, il livello scende di un gradino: la cosa che più si nota è la non originalità della storia, tutta roba già trita e ritrita. Bromell segue tutti gli stereotipi e i clichè di questo genere di vicende, non provando a immettere qualcosa di innovativo. Per fortuna, nonostante il difetto descritto sopra, lo sceneggiatore/regista riesce a comporre una trama lineare e con delle situazioni curiose. Poche le falle e grazie al cielo quasi nessuna scena ripetitiva. Ottima la stesura dei personaggi mentre i dialoghi non sono il massimo, a volte infatti sono un po' stupidi.

Conclusione: un noir drammatico come ce ne sono tanti, nel suo genere non si eleva, però restano le convincenti prove degli attori e la discreta regia. La sufficienza c'è tutta.