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L'ALDILA' - E TU VIVRAI NEL TERRORE regia di Lucio Fulci

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Italo Disco     10 / 10  17/01/2014 01:29:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due notti fa mi sono sognato che stavo al cinema a vedere L'ALDILA' - E TU VIVRAI NEL TERRORE, ad un certo punto, tipo a metà film, mi alzo in piedi e incomincio ad applaudire il capolavoro che sto vedendo, rimango ancora in piedi un paio di minuti ed all'improvviso una voce mi dice di abbassarmi, mi volto e vedo che dietro di me c'è proprio lui: "il Maestro", "il Grande Lucio"! Mi avvicino per congratularmi con lui ma in quell'istante mi sveglio.....e la prima cosa che ho pensato é che era da troppo tempo che in effetti non mi vedevo L'ALDILA'. La sera stessa me lo rivedo e adesso non posso fare a meno di commentarlo su Filmscoop. Ci sono film che vanno al di là del loro effettivo valore artistico, film dell'infanzia che ti colpiscono e che poi ti porti dietro tutta la vita e quando magari li hai quasi rimossi ad un certo punto senti il bisogno fisiologico di rivederli. Da ragazzino il film di Fulci in questione mi terrorizzò molto e con il passare del tempo è divenuto uno dei miei lungometraggi preferiti. Gli effetti splatter e la violenza esagerata uniti con un'atmosfera macabra e il senso di morte che oscilla in ogni inquadratura danno al film una dimensione da incubo affascinante e paurosa al tempo stesso, di sicuro accentuata dalle maestose musiche di Frizzi e da una logica pressoché assente sia nella trama che nella recitazione, da gustarsi il cagnesco quanto inutile "faccia a faccia" tra Joe l'idraulico e Martha nei sotterranei dell'albergo. Tra le scene d'antologia indimenticabile l'attacco delle tarantole a Michele Mirabella, scena che mi fa sempre schifo riguardare visto che odio i ragni, da paura anche la donna sfigurata dalla sostanza corrosiva nell'obitorio con tanto di vomitevole miscuglio sangue - acido che insegue la figlioletta tra un cadavere e l'altro, un'altra scena fantastica è il bulbo oculare di Martha che viene fatto schizzare via da un chiodo, tant'è che preferisco quest'effetto piuttosto che la più "famosa" scheggia di legno nell'occhio di Olga Karlatos in ZOMBI 2 effettaccio rimasto giustamente famoso che era fatto bene lo stesso, ma fra le due sequenze preferisco il bullone arrugginito nell'occhio della mitica Veronica Lazar, la strega di INFERNO di Argento e la strega - giudice di IO E MIA SORELLA di Verdone. Gli zombi non sono la parte principale della storia malgrado il regista all'inizio degli anni 80 fosse diventato famoso proprio grazie a queste creature, pare che furono i distributori tedeschi a convincere la produzione a infilarli per forza nella sceneggiatura, infatti quando compaiono sono assai diversi da quelli di ZOMBI 2, la erano carcasse putrescenti piene di vermi, qua diciamo che sono ancora in bello stato, per esempio è da sballo lo zombi che esce dalla vasca piena d'acqua con la camicetta d'ordinanza sbottonata e petto villoso in bella mostra che ucciderà uno dei protagonisti, tra le altre cose i morti viventi non azzannano nessuno, l'unico a strappare la carne di una persona è un pastore tedesco alla sventurata Sarah Keller alias Cinzia Monreale co-protagonista di un altro Cult - Horror italico, BUIO OMEGA di D'Amato. La recitazione m'è sembrata più che buona guidata dall' unica cosa graziosa di tutto il film e cioè Katherine MacColl, attrice che girò tre movie con il Maestro romano e che poi è sparita, nel cast anche due autentici eroi del cinema di genere nostrano: David Warbeck e Al Cliver (Pierluigi Conti). Compare anche Giampaolo Saccarola nel ruolo del po' mentecatto Arthur, il suo penultimo film prima di morire sarà LE COMICHE di Parenti nel simpatico ruolo dello scagnozzo di Villaggio & Pozzetto. Ammetto che il film non è perfetto però chi se ne frega, anzi, in questa Opera i difetti diventano automaticamente pregi che s'incasellano perfettamente uno insieme all'altro come un puzzle satanico, dirò di più: io lo vedo come se fosse un sogno ad occhi aperti e quale sogno è perfetto? 83 minuti di puro delirio visionario con sprezzo di ogni logica chiuso da un finale giustamente senza speranza e apocalittico. 10 meritato. Grazie Lucio.