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LOVE (2011) regia di William Eubank

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Febrisio     8½ / 10  12/03/2013 20:11:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il giovane regista tedesco Eubank segue le orme fotogeniche di un'Odissea nello spazio. Lontano dalla terra 20 miglia, un operazione in corso, poi accade qualcosa e da quel momento manca il contatto. Ma quanto terrà la navicella spaziale?

Questo è solo l'inizio di un film visionario, a cui lo spettatore riesce affezionarsi per il notevole fascino delle sequenze fotografiche. L'avventura mette l'astronauta in una condiziona umana claustrofobica difficile. Le inquadrature si concentrano sull'unico punto di riferimento osservato dalle più bizzarre angolazioni. Dagli oblò la terra rimane costantemente lontana, non quanto il desiderio di poterla rivedere e rivivere. Il contatto umano diventa indispensabile e materia principale del film.

Per chi si accontentasse delle parole finali, questo viaggio verso casa sembrerà banalizzato in una maniera sconcertante. Difatti pur riconoscendo che le sequenze, le parole portino con sè un significato, diventa difficile relazionarne alle immagini viste.
Lo spettatore che avesse la fortuna di decriptare il messaggio durante la visione, contrariamente assisterà alla ricomposizione di un sentimento. Ogni immagine, e parola compie il dovere del regista.

Qui una chiave di lettura generale personale e discutibile, a cui consiglio la lettura solo a chi ha visto "Love", perchè togliersi l'ardua difficoltà di poterlo scoprire durante la visione, toglierebbe parecchia soddisfazione:


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Se vissuto seguendo il cammino invisibile descrive con la qualità di un piccolo compendio da psicoterapeuta gli stadi di un sentimento

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER L'astrazione lascia il posto al concreto, pur trattando un sentimento non facile. Certamente ha il difetto di eccedere nel criptaggio. Anche se sorprendentemente l'angolazione è quella immedesimazione dall'interno verso l'esterno. Dalla navicella alla terra, e non viceversa.

Il voto è il summo della meravigliosa estetica, al comparto sonoro di qualità, e a una visione forse troppo chiusa, ma nel contempo importante, originale e significativa.
Invia una mail all'autore del commento Bathory  13/02/2015 00:45:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
magari non era il vero intento del regista, ma la tua chiave di lettura è geniale e molto "adatta" al film...complimenti.