Neurotico 10 / 10 28/10/2012 12:15:46 » Rispondi Lento ed inesorabile viaggio nei meandri più oscuri della perversione sessuale. Un poliziesco oscuro e cupo, forse il più nero di sempre nella storia del genere. Una New York sporca e sudicia viene inscenata da Friedkin con sguardo lucido ed inesorabile. Gli omosessuali vagano alla ricerca di sfogo disumano nei locali alternativi dove si pratica sesso estremo. Ma un mostro è in agguato, uno come loro che li consuma e li annienta. Uno come loro che ha il coraggio di fare ciò che l'ambiente estremo e sadomaso dei locali notturni per gay non può fare ma che inscena come in un teatro dove piacere e dolore, vita e morte si intrecciano confondendosi. Un Pacino perfetto rende meravigliosamente la parte dell'uomo normale spaventato di fronte a uno spettacolo cui deve partecipare perchè costretto (anche dalle sue ambizioni). Ne esce trasformato, perchè l'oscurità dei piaceri sessuali estremi l'ha contagiato. Un Friedkin che non arretra di fronte a nulla (pezzi di corpi dilaniati, coltellate, fist fucking..) scrive e dirige quello che è diventato un cult assoluto immergendo lo spettatore in un atmosfera sporca e depravata che ci rimane attaccata per un'ora e mezza. Finale grandioso con quello sguardo allo specchio indicativo del punto di non ritorno cui Steve Burns/Al Pacino è giunto ineluttabilmente.
Finale perfetto considerato il circo di nefandezze che ha dovuto guardare. Il male ha vinto sì, ma sempre ammesso che sia tale. E' un'ultima scena doppia, in cui Burns si guarda allo specchio con una nuova identità, mentre la sua ragazza inscena inconsapevolmente la trasmutazione di lui, provando per scherzo quegli indumenti da poliziotto (guarda caso), simbolo del tipo di sessualità che Burns ha scoperto o da cui è stato contagiato.