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POSTI IN PIEDI IN PARADISO regia di Carlo Verdone

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  05/03/2012 19:48:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse "la strada da fare è ancora tanta", come suggerisce un critico, ma questo nuovo Verdone, che trapassa Neil Simon, Monicelli e Nick Hornby (cfr. Alta fedeltà v. il negozio di vinili) ha ritrovato lo spirito dei suoi anni migliori. Probabilmente è lo stesso che conosciamo, un furbo cronista dei nostri tempi, ma stavolta c'è qualcosa di diverso, un'approccio... inedito. I dialoghi sono spesso fulminanti nella loro causticità (cito "Aspetto il semaforo verde" o "tu non sai quanto sia difficile abortire a 17 anni" non si sentivano da anni battute così). E le situazioni esplosive (Il party dove i tre disgraziati, morti di fame, si abbuffano di snack, la finta rapina con le maschere).
Un film che rappresenta efficacemente la precarietà sociale in anni di crisi, mettendo a nudo oltre a una discreta e sana misoginia (v. le esose richieste delle ex mogli per il mantenimento dei figli) anche il fallimento non solo delle carriere professionali ma dei sogni di una vita. Merìto anche della presenza di Favino e della brillante prova della Ramazzotti, davvero irresistibile come oca piena di nevrosi... Poi però tutto torna alla normalità, ed è questa "normalità" a rendere troppo rassicurante e prevedibile la commedia di Verdone.
Verso l'epilogo il nostro si dilunga troppo, ed è come assistere a tante immagini aggiunte, che sicuramente possono influenzare altri film futuri sullo stesso argomento.
In pratica questo film finisce per perdere la sua proverbiale uniformità, perchè Verdone è sempre bravo con le sceneggiature ma meno bravo a finirle. In ogni caso, lo "strano trio" nella casa popolare è un vero spasso, capace di far ridere anche uno come me che grazie all'attore regista romano si era guadagnato l'accusa di "non avere ironia" (v. stroncatura del film precedente). Anzi, mi sono proprio (sorpresi?) divertito