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WAR HORSE regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento sam is here     5 / 10  24/03/2012 00:23:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi aspettavo di più.
Un regista di un certo calibro, poteva sfornare qualcosa di meglio da questo film, si vede che Spielberg non è più abituato a seguire le orme lasciate dal genere drammatico/storico di alcuni suoi film degni di nota... ma cade in questo film, che vuole dire tanto ma stringe poco.
Un cavallo e un ragazzo che dovrebbero essere i protagonisti del loro coinvolgimento nella Guerra, invece dal momento in cui vengono divisi, perdono i loro piccoli connotati che si erano creati all'inizio del film, non riuscendo più a riemergere, o sembra che in quei pochi istanti in cui si vedono, siano costretti a giocare le loro carte migliori, per dare l'impressione di 2 protagonisti legati l'un l'altro, proprio perchè compromessi dalla storia (è la storia che li schiaccia, e la loro parte all'inizio film è molto tirata, quasi per dire "ok ora guardami bene, perchè dopo non avrai più occasione").
Partendo da un principio in cui: 1) un vecchio contadino, con tutta la vita passata, dovrebbe sapere la differenza tra un cavallo da corsa, e da uno per lavoro (le dimensioni, la stazza), 2) rischiare la casa e la famiglia per un cavallo inadatto, mi pare illogico.
Il padrone del contadino gli ha dato 1 mese di tempo per coltivare e raccogliere i prodotti del suo campo, bene, ma ci vuole tempo per abituare una bestia selvaggia a montare una sella e tirare l'aratro!!! E nel film questo passaggio di tempo avviene in pochissimi secondi!! (con una giornata di pioggia per la precisione). La presenza di molti primi piani, e di mezze figure danno l'idea di una realtà molto drammatica e di una situazione famigliare al tracollo... In questi genere di film, abbiamo sempre un elemento rindondante: la non casualità della storia (perchè proprio quel cavallo e non uno adatto?), e lo svolgimento pressochè scontato (il ragazzo che convince subito il cavallo a seguirlo) per non parlare del finale mieloso, stile americano con i grandi tramonti rossi che nel cinema ormai sono scomparsi (forse già da "Titanic").
Poi quando il cavallo va in città e viene arruolato, sembra di capire che anche il ragazzo lo seguirà, ed invece lo farà quasi dopo 1 anno dalla loro separazione, e casualmente si trovano nella stessa scena.

Il fatto è che in questo film, i veri protagonisti non sono nel il ragazzo ne il cavallo, ma i fatti e le vicende: il ragazzo viene tagliato fuori dall'inizio, mentre il cavallo è l'unico dei due che si vede di più nella storia... ma nello stesso tempo non si vede. Mi spiego: il cavallo per quanto possa essere un' animale intelligente e sensibile, non può essere miracoloso come l'avevano definito, come fa a portare qualche valore di pace o fratellanza, anche quando si trova avvinghiato nel filo spinato, tra i 2 soldati nemici?
Anche qui il cavallo è vittima delle situazioni e di una rocambolesca panoramica di tutti gli altri piccoli scenari che avvenivano durante la guerra, come l'incontro tra i 2 disertori, con la bambina, con il capitano della fanteria,...; è l'evento che fa la storia, che comanda il caso e la posizione del cavallo e del ragazzo in una storia così intricata... il cavallo non può portare unione e pace, neanche l'uomo ci riesce!! Ma poi, perchè bruciare minuti su personaggi ed eventi "esterni" alla storia, come sulla ragazzina con il nonno, o con i 2 ragazzi fucilati? Va bene che il regista ha voluto concentrare l'attenzione su un insieme di fattori e di piccole "storie", ma c'erano troppi momenti morti.

per non parlare della scena finale, dove il cavallo viene salvato dai 2 soldati nemici, o ancora peggio quando il ragazzo spunta fuori dal nulla e si riprende il cavallo, senza aver capito, forse, nemmeno lui le vere intenzioni di Spielberg ......