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ALBERT NOBBS regia di Rodrigo García

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  22/02/2012 19:13:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di lei (lui?) Katherine Hepburn in un vecchio film di Cukor degli anni 30" ("Il diavolo è femmina"), Barbra Streisand ("Yentl") e Vanessa Redgrave. Come ritratto di emozioni affettive trattenute a lungo non può non ricordare "Quel che resta del giorno" di Ivory. Glenn Close anima splendidamente i turbamenti di quest'omino ingessato che sembra un'incontro tra Roody Mcdowell e Micheal Crawford (chi è Micheal Crawford? Un attore inglese degli anni 60", provate su google e vedrete...). La sessualità, o meglio l'identità sessuale passano a volte in secondo piano, l'ambiguità della mise in scene è in realtà molto rassicurante, molto ... "materna", e l'esperienza nobile dello spettatore è quella di interrogarsi sul conflitto emotivo, sia che si tratti di uomo o "quello che non dice" una donna. Il film rischia di precipitare nel polpettone, ma una fortissima reminescenza letteraria, à la Comedie Humaine (John Banville vs. Balzac?) riscatta completamente la storia. Una storia che vanta una tantum dialoghi incredibilmente belli e un'apparato scenico privo di ridondanze di troppo. C'è il forte complesso di un'identità rimossa, che la Close esibisce in uno sguardo di Liberazione nella scena più bella, quando veste per la prima e unica volta quei panni femminili lasciati ammuffire nei ricordi/cassetti. Un'immagine che strappa il cuore. Ma è anche un film forse non completamente riuscito (è vittima o carnefice il giovane seduttore? Perchè tanta acrimonia per le sue scelte sbandate?) ma che Rimane, come del resto la prestazione maiuscola dell'attrice, il suo velo di tristezza che osserva tutto quanto muoia vivi o precipiti con lei/lui