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MISSION: IMPOSSIBLE - PROTOCOLLO FANTASMA regia di Brad Bird

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Boromir     7 / 10  25/07/2023 18:05:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è una scena in Protocollo Fantasma, quella dell'intrusione "olografica" al Cremlino, che descrive perfettamente le due idee con cui J.J. Abrams (dopo il fallace, per quanto divertente, tentativo di semi-reboot del terzo capitolo) stabilisce il futuro della saga di Mission: Impossible: proseguire sui binari di una certa orizzontalità televisiva nell'impianto narrativo, il rimodernamento digitalizzato dei prototipi di De Palma e Woo. Lo fa costruendo attorno a Ethan Hunt un'idea di squadra estremamente collaborativa e necessaria all'avanzamento della missione, pigiando al contempo sull'acceleratore del sense of wonder e della saturazione di gadget tecnologici, senza però dimenticare il valore dei silenzi nella combustione della tensione, dei montaggi alternati che sovrappongono gli spazi filmici, dei travestimenti analogici come protesi della realtà falsata, del corpo sempre più prestante di un Tom Cruise che torna convincentissimo dopo la sbiadita prova di M:I III (a tutti gli effetti il suo nadir recitativo più o meno dai tempi del pacchiano Giorni di Tuono). La scelta di Brad Bird in sedia di regia è tanto inaspettata quanto vincente: chi più di un filmmaker fattosi le ossa in casa Pixar poteva iniettare un tale riuscito concentrato di ironia fumettistica tesa alla parodia, senso per lo spettacolo (tutto il meglio del film viene sfoderato nello sbarco a Dubai) e dimestichezza con il digitale in un solo film? E poco importa se nella lunga sezione indiana il racconto perda un po' di smalto, perché c'è tanto da ammirare e per cui divertirsi.