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THE HELP regia di Tate Taylor

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  13/02/2012 16:45:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non facile da giudicare, questo The help, senza il pregiudizio, ehm, verso un certo tipo di pellicola infiochettata con il nastro rosa o azzurro appostati sulle porte di casa quando nascono dei bambini... ma al di la' di certe furbizie narrative che ne fanno una specie di Pomodori verdi fritti parte seconda, il film qualche merito ce l'ha. E' tutto in due personaggi, la protagonista e la svampita di turno, che cerca pateticamente di aderire al suo ruolo domestico. Entrambe vivono ai margini di un conformismo evanescente e luccicante, e a ricordarci che esiste un razzismo di massa verso la diversita' di pensiero anche tra i bianchi, e' la regista. Per apprezzare The help che diventa un brodo allungato di 145' tra nere remissive, cordiali e apparentemente concilianti e' bene dimenticarsi un po' che si parla di discriminazione razziale tra bianchi e neri.
Quest'altro tipo di intolleranza, che sublima la post-modernita' della protagonista e il suo liberismo, o che accentua le distanze tra una Marilyn dei poveri e il defile di ragazze della borghesia americana, e' reso splendidamente. Non a caso, la sequenza piu' riuscita: la piccola vamp che tenta goffamente di entrare nelle grazie del circolo, e viene lasciata fuori dalla porta.
E' vero pertanto che l'incipit neri/bianchi rischia di apparire sermplicistico, perche' quasi passa in secondo piano.
Ma la mise in scene del film, dove le odiose "bambole" del'America Wasp si pavoneggiano tra ridicole acconciature e osceni tailleur very sixties e' meno convenzionale di quanto sembri. Si veda l'inesistente trucco (contemporaneo) proprio della protagonista, tanto anti/glamour da apparire (appunto) una clandestina nella flotta.
Anche in questo caso (v. Iron Lady) un uomo che sembra l'antisegnano del modernismo non accetta a lungo l'intraprendenza femminile
Il contorno alla fine risulta piu' rassicurante di quanto sembri, con l'estraneita' mentale dei singoli su una societa' arretrata e ingiusta. Ma anche il gusto delle piccole cose, dei piccoli passi che per fortuna nostra non arriva ad esaltare la forza dei numeri primi sui numeri secondi.