caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

J. EDGAR regia di Clint Eastwood

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     6½ / 10  14/01/2012 13:02:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'inizio del film non si può fare a meno di pensare all'11 settembre, un'attacco simultaneo alle istituzioni del paese con la conseguente paura che cresce e di cui Hoover si nutre e usa a suo piacimento, usando anche i mezzi mediatici del tempo per raggiungere i suoi obiettivi: costruire una struttura che garantisse la sicurezza del proprio paese contro minacce vere o fittizie.
Non si può fare a meno di ammirare la lungimiranza nella istituzione di metodologie moderne per combattere il crimine, ma anche l'uso spregiudicato di tali metodologie aggirando la legge e fregandosene dei diritti dell'individuo.
E' una figura troppo controversa, quella di Hoover, che mescola verità e finzione, a suo modo coerente nelle sue convinzioni ed estremamente protettivo nei confronti della sua creatura (l'FBI) dal potere politico che cercherà sempre di togliergli di mano ciò che ha costruito faticosamente.
Eastwood fa interagire la figura di Hoover con coloro che hanno più significato nella sua vita: la madre, sua fonte di ispirazione, la segretaria custode dei segreti e Tolson che rappresenta il suo privato e la sua coscienza. Ne emerge un uomo in chiaroscuro come la fotografia del film, con tante zone d'ombra difficili da penetrare.
Proprio per questo, probabilmente anche per la complessità del personaggio, mi ha lasciato il senso di un film incompiuto, malgrado le sue indubbie qualità.