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SCENE DA UN MATRIMONIO regia di Ingmar Bergman

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impanicato     7½ / 10  19/02/2015 01:07:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho cominciato a guardare questo film con delle alte aspettative dovute al fatto che amo il cinema di Bergman in tutto e per tutto, specialmente per i temi trattati e la fotografia. Una caratteristica del regista é quella di racchiudere in poco tempo, solitamente in meno di due ore, tutto ció che vuole trasmettere. Stavolta, come in Fanny & Alexander, ci viene proposto un adattamento di una serie tv ed la durata si dilata, arrivando a quasi 3 ore. E' un notevole rischio poiché ci si potrebbe distrarre facilmente, ma cosí non mi é successo poiché il film é dialogato per tutta la sua durata con solo qualche breve silenzio. Bergman si affida, come suo solito, alle parole per descrivere sentimenti e situazioni con ottimi risultati.
Stavolta vengono parzialmente abbandonati i temi cari allo svedese quali "il silenzio di Dio" o lo studio della psiche e si concede di trattare di argomenti piú semplici (cosí potrebbe sembrare) quali l'amore e la famiglia, tanto che molti potrebbero facilmente identificarsi con i due protagonisti. Personalmente é stata una "botta" nel senso che molto di ció che ho visto, l'avevo giá provato, creandomi una sorta di turbativa, un'ansia durante la visione. Lo deve essere stato anche per il regista che potrebbe essere facilmente accostato al personaggio di Johann, lui che ha avuto tante donne e tanti figli sempre trascurati. Ed é proprio lui che paga lo scotto principalmente: da uomo forte, come si definisce, ad uomo che si abbassa a fare gesti meschini e che ritorna bambino. Buona la prova di Erland Josephson. La mattatrice della pellicola peró é Liv Ullmann, sia per la sua eccezionale interpretazione che per il ruolo in sé. Una donna ubbidiente, che non ha mai detto di no, che si ritrova come parte forte del rapporto.
Verso il finale si sprecano certe analisi sulla vita, sull'amore. Forse la vita é il valore che le diamo, né piú né meno. Sicuramente sono tali da suscitare in noi piú di una domanda.