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PERSONA regia di Ingmar Bergman

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flynt     10 / 10  27/02/2008 19:34:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Immagini distorte e simboliche immerse nel silenzio introducono il film. Un “fallo” appena percettibile,viscere di animale, un chiodo che penetra il palmo di una mano(il dolore)…infine un neonato…Il regista allude all’ atto della nascita e alle conseguenze che tale atto rifletterà sull’ animo della neo-madre. Il film gioca su tutta una serie di simboli e apparizioni che inducono a ricercare spiegazioni metafisiche, e a giudicare spesso irreali alcune situazioni. Questa complessità e il fatto che ogni immagine fosse carica di significato e di spunti di riflessione mi ha emozionato e affascinato. Considerando poi la datazione del film(1966) a fronte di un cosi’ minuzioso lavoro di immagini e inquadrature, non posso che rimanerne impressionato.
I volti delle due attrici e le loro espressioni,i silenzi contrapposti a monologhi , contornati da musiche e sequenze di primi piani,catturano lo spettatore e lo calano in un viaggio introspettivo. L’ epicentro della storia è l’ incontro tra le due donne, Elizabeth(paziente) e Alma (infermiera) o meglio dire è l’ evoluzione del loro rapporto,e la sovrapposizione dei personaggi che esse rappresentano.
Elizabeth,chiusa nel suo mutismo traumatico, dal suo volto lascia trasparire paure e angoscie che la mordono da dentro. Alma,infermiera alle prime armi, è disponibile e decisa a dedicarsi alla sua paziente, per rispondere ai suoi nobili obblighi morali. La donna durante i suoi monologhi con la paziente per la prima volta è puo’ liberarsi dalle sue angoscie, e dal trauma del suo aborto,che emerge dalle confidenze .In contrapposizione Elizabeth, con il suo silenzio prolungato, nasconde le sue inquietudini, solo a tratti sembra esprimersi con i suoi sguardi…è un personaggio quasi surreale. Due donne apparentemente cosi’ lontane, l’ una etichettata come malata, l’altra come sana, con lo scorrere delle scene si somigliano sempre di piu’, finiscono con lo specchiarsi l’ una nell’altra; sorge il dubbio dell’esistenza fisica di entrambe. . A mio avviso il regista ci ha mostrato invece come Alma non sia altro che una proiezione di Elizabeth, il suo tentativo di aprirsi( come ha fatto l’infermiera) ,di confessare l’ inconfessabile, di affrontare la realta’; il rifiuto di un figlio per la paura di perdere fama,successo, bellezza..di invecchiare.
Ho visto in questo film le paure e le angoscie di affrontare la vita da parte di una giovane donna, la lotta e la sovrapposizione tra INCONSCIO ( Elizabeth) e COSCIENZA (Alma?) ??? E’ questo il dubbio “amletico” che rende incredibilmente affascinante questo film e un genio Bergman.
Matilda  28/02/2008 12:37:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento inserito alle 19:35 non alle 20:00