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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI regia di Eduardo De Filippo

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elio91     10 / 10  28/06/2012 11:41:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"...che mi sono scocciato di sottostare alla legge del vivere civile che t'assoggetta a pronunciare i "sì" senza convinzione, quando i "no" salgono alla gola come tante bolle d'aria; quei "sì" estorti con la complicità del galateo, il quale poi se ne lava le mani quando quel "sì", per chi te l'ha estorto, diventa un impegno tassativo che devi mantenere a tutti i costi, se non vuoi passare alla storia come un fuorilegge."


"... E devi uscire dalla mia vita: basta! Viva gli Arabi, viva le mure altissime che circondano le loro case, e siano benedette le finestre con le gelosie! Tutto dentro, e sotto chiave: dolori, gioie, vittorie, sconfitte, tutto! Tutto chiuso dentro! I giorni amari, dolci, felici, malinconici nelle mani di gente come te diventano generi commerciabili che si vendono a metri e a scampoli nelle case, per le strade e le piazze della città. E me lo voglio togliere questo vestito da fesso che a viva forza mi hanno voluto mettere addosso e che, dopo avermelo messo, vanno dicendo che mi sta a pennello!"



Testamento spirituale e ultimo lascito di uno dei più grandi geni artistici del '900; la commedia per modo di dire, la più cattiva, cinica, crudele e claustrofobica di un Eduardo De Filippo che tira le somme della vita di un personaggio, Guglielmo Speranza, per sempre costretto dalle etichette del "vivere civile", dell'ipocrisia dei costumi, dagli altri a vivere una vita mai sua ma sempre decisa da conoscenti, falsi amici e fasulli amori. Un pupo che viene sottoposto continuamente ad esami che non finiscono più, neanche dopo la morte come gli viene promesso, minacciosamente, da un prete (non voluto).
Il silenzio di una persona come tante, che ha preso una delle tante strade possibili cadendo in quel mutismo che è pieno e più comunicativo di mille parole grazie alla recitazione impeccabile di un Eduardo al suo meglio (e al suo ultimo).
Si resta ghiacciati e impotenti fino alla fine, complici e pietosi eppure passivi spettatori come Guglielmo di una vita da pupo manovrato da altri/e, pupo dall'abito nuovo che in realtà è sempre lo stesso cucito da altri.
Capolavoro indimenticabile e da non dimenticare, appunto. Lezione magistrale e morale di una personalità lucida, cattiva, paternalistica, crudele, e pietistica come fu Eduardo De Filippo in vita. Guardatelo se non lo avete fatto, siete ancora in tempo per far finire questi benedetti esami.


"Non ha saputo morire."