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CAPODANNO A NEW YORK regia di Garry Marshall

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atticus     4½ / 10  31/12/2011 12:01:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccolo il pacco delle feste senza sorpresa made in USA!
Storielline di varia umanità e di assoluto anonimato ambientate a New York durante l'ultimo dell'anno: c'è la responsabile (Swank) della sfera di Times Square che prova a risolvere un guasto meccanico, una dimessa segretaria (Pfeiffer) che si licenzia e si toglie qualche sfizio con l'aiuto di un bamboccio (Efron), un malato terminale (De Niro) assistito da una bella infermiera (Berry), un rocker (Bon Jovi) che prova a riconquistare la sua amata (Heigl), un cinico (Kutcher) che si innamora di una vocalist (Michele) durante un blocco in ascensore, una mamma (Parker) alle prese con le paturnie adolescenziali della figlia (Breslin), una coppia in dolce attesa (Beal-Meyers) che spera nel premio per il primo nato dell'anno. E allo scoccar della mezzanotte qualcuno nascerà, qualcuno darà un bacio… e qualcun altro tirerà le cuoia.

Ben lontana la magia di Pretty Woman o le emozioni di un piccolo capolavoro come Paura d'amare, Garry Marshall ripropone la ricetta del precedente Appuntamento con l'amore, riunendo nuovamente un cast sterminato per una serie di bozzetti saccarinici a cui proprio non ci si riesce ad appassionare. Se nel film su San Valentino l'amalgama sceneggiativo, seppur modesto, poteva contare su qualche discreta trappola sentimentale, a Capodanno non v'è scampo alla retorica delle feste e alla legge tutta americana della seconda possibilità e dell'amore che dona speranza. Fiumi di melassa inondano un intreccio di storie quanto mai evanescente, in cui restano invischiati grandi attori in bolletta (terribile De Niro, strazianti le sorti della Swank e della splendida Michelle Pfeiffer, costretta a dividere la scena con Zac Efron!), inflazionati volti da serial tv (la Parker ha perso ogni appeal da city, la Heigl è l'ombra di ciò che era in Grey's Anatomy) e nuove leve minacciose e agguerrite (la Michele di Glee non perde occasione per cinguettare motivetti lacrimosi). Le commedia di un tempo avevano ben altri ritmi e contenuti, in più il product pleacement travolge ogni sequenza rendendo il film ancora più finto e senza scopo. Unicamente consigliabile a chi cerca patetismi e buoni sentimenti un tanto al chilo, mentre una mano ti accarezza e l'altra ti sfila i soldi dalla tasca. In tutta sincerità, per stomaci forti.