Ciumi 9 / 10 01/10/2009 17:46:20 » Rispondi Tati è Monsieur Hulot come Chaplin fu Charlot. La sua presenza, pipa in bocca e andatura garbata ma sgraziata, introduce il bizzarro e il romantico (e di Keaton un pizzico di rocambolesco) nella vita di tutti i giorni. Le sue ampie inquadrature sono poetiche pagine di rotocalco senza una parola. Ci chiedono attenzione ad ogni particolare, al minimo movimento, di trovare il buffo nel proprio tic o gesto riconoscibile, lo strambo nella ripetitività delle abitudini e dei nostri riti quotidiani. Nell’oziosa estate delle spiagge inglesi degli anni ‘50, Hulot passa muto come un petalo di gelsomino, combina una caterva di danni, e se ne torna a casa come niente fosse.