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LE VACANZE DI MONSIEUR HULOT regia di Jacques Tati

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amterme63     8 / 10  20/08/2007 14:44:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Meraviglia sempre come riesca Tati a creare una specie di atmosfera incantata nei suoi film. Con la sua particolare arte riesce a farci osservare la vita quotidiana dall’esterno, con occhio divertito, affettuoso ma anche ironicamente dissacratorio. Come in “Giorno di festa”, anche qui viene presentato un microcosmo fatto di vita tranquilla: il tran-tran delle vacanze estive. Un mondo che sta cominciando a subire l’influenza della società del benessere di massa. Sono tutte persone per lo più abitudinarie, che ripetono gli stessi gesti quasi in automatico. A mostrare il ridicolo e l’assurdo di questo modo di vivere, ecco piombare all’improvviso il mite perturbatore Monsieur Hulot. Un tipo strano, buffo che non parla quasi mai; così strano che lo guardiamo con curiosità e non ci identifichiamo con lui. Così vediamo anche tutto il resto con occhi “estraniati”. Anche il fatto che non esista una vera e propria trama ci porta a osservare come si comportano, più che quello che fanno. Alla fine solo poche persone riescono a capire le buone intenzioni di Hulot (portare una ventata di vita vissuta nella monotonia quotidiana) e lo ringrazieranno per questo.
A rivederlo oggi fa venire nostalgia e un po’ di tenerezza. Quel piccolo mondo lento, sonnacchioso (anche il ritmo del film rispecchia lo stile di vita), ridicolo e provinciale non esiste più. Grazie Tati per avercelo preservato nella memoria e avercelo reso così bene, nei suoi pregi e nei suoi difetti.
Dick  13/07/2009 13:17:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già! Sic!