Harpo 10 / 10 02/09/2006 18:26:38 » Rispondi Purtroppo ho una scarsa conoscenza di anime, nonchè dell'intero cinema orientale in generale, ma credo di poter ammettere senza troppi problemi che "Ghost in the Shell 2: Innocence" sia un capolavoro. Analizzando la trama potremo scoprire che questo secondo episodio tratto dall'omonimo manga, altro non è che un sofisticatissimo noir. Le atmosfere cupe della metropoli (Tokyo?) logorata dal sesso e dalla mafia contribuiscono a rendere detto anime unico nel suo genere. In effetti la città che viene descritta nella pellicola a me ha ricordato la Los Angeles di Ellroy. Credo anche che la trama sviluppata sia superiore perfino al primo episodio: sicuramente in "Ghost in the shell" vennero introdotte delle novità che furono poi più volte imitate imitate. Ma in questo sequel la sceneggiatura è molto più complessa e gli ultimi nodi vengono slegati solamente nell'epilogo. Quindi è fondamentale ricordare che "L'attacco dei cyborg" presenta molti più rimandi psicologici o sociologi (dopotutto uno dei fili conduttori della storia è proprio il rapporto uomo/cyborg che analizzerò più avanti). Infatti, proprio come ho già accennato, questo è un futuro decisamente cupo, quasi squallido: ormai le menti umane sono ritenute superate, nonostante la facoltà di pensare e di agire è propria dell'uomo. Dunque, risulta quasi ridicolo che gli uomini necessitino di "bambole" (robot senza anima) per soddisfare i propri bisogni sessuali. Splendida l'animazione che sinceramente reputo tra le migliori di tutti i tempi. Le musiche, che avevo erroneamente stroncato dopo il primo episodio, sono invece assolutamente gagliarde.