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IN TIME regia di Andrew Niccol

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     7 / 10  19/03/2012 20:41:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si dice "Il tempo è denaro"..
e IN TIME è proprio questo, non solo un modo di dire ma una vera e propria realtà.

In una società dove si rimane sempre giovani esteticamente, fermi all'età di 25 anni, momento in cui il tempo dell'orologio biologico inizia a scadere, l'unico modo per prender tempo e continuare a vivere è lavorare. Il problema però è che la valuta attuale è proprio il tempo: per ogni cosa che compri paghi con il tempo della tua vita.
E' una corsa contro il tempo (nel vero senso della parola), i poveri vivono giorno per giorno, non devono assolutamente perder tempo, son sempre che corrono perché la loro vita è appesa ad un filo, devono guadagnare del tempo o la loro vita finirà.

Il film non è un mostro d'azione (ci sono due o tre scene adrenaliniche) ma la metafora che contiene è il motivo per il quale si potrebbe vedere questa pellicola.

Siamo in un futuro non molto lontano, c'è un fortissimo parallelismo tra il nostro mondo e quello dei protagonisti. Anche da loro esiste la netta distinzione delle classi sociali: i ricchi (che hanno un sacco di tempo a disposizione) e i poveri (non hanno mai abbastanza tempo, possono morire da un momento all'altro). Non è solo il monopolio dei ricchi sui poveri, è il tempo che viene paragonato al denaro. Nella nostra società capitalista i soldi stanno alla base di tutto e sono il vento portante, nel film lo è il tempo.
Veder i morti sul ciglio della strada provoca nello spettatore un cambiamento, se si prova ad immaginare una tale realtà del genere ci si accorge di quanto la vita sia importante e di quanto noi, stando alle regole imposte dalla stessa società, viviamo per il sistema, siamo obbligati a lavorare per vivere e quelli che ci guadagnano veramente non siamo di certo noi.
Altro problema posto dal regista è quanto possa essere bella l'immortalità. A star a sentire i poveri, vivere per pochi anni è una cosa brutta, a star a sentire i ricchi vivere per molti anni è brutto, Lo spettatore in fondo sta da entrambe le parti, chi rifiuterebbe l'immortalità?vivere in eterno? Ma poi a pensarci bene vivere all'infinito diventa una scarna routine e immancabilmente prima o poi si entra in crisi, si finisce per impazzire, il solo pensiero dell'infinito inizia a far paura.

A sentire molte persone dopo la visione tutti concordavano con il gesto eroico dei protagonisti, fare i Robin Hood del futuro, ma sinceramente non l'ho trovato affatto giusto. La natura ha creato degli esseri, alcuni vivono, altri muoiono, è la vita, va così e per ovvi motivi non si dovrebbe andare a toccare questo equilibrio e in questo concordo con il pensiero darwiniano.