caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

HESHER E' STATO QUI regia di Spencer Susser

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     8 / 10  04/07/2013 10:52:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Incredibile film indipendente che sicuramente è stato sviluppato con pochissimo budget,ma un motivo c'è benissimo per convincere attori dal calibro di Lewitt e Natalie Portman e trasportarli dentro questa insolita storia di un vagabondo di nome Hesher(Lewitt,un vero pazzo)che con la sua filosofia spiccia e le sue metafore fuori dal comune sconvolge le vite di un bambino disadattato socialmente e una commessa(Portman) che non aspetta altro che un cambio di rotta definitivo per uscire dal binario della monotonia.

Hesher quindi appicca incendi,è sboccato,fa continui danni(sia morali a persone attorno a lui sia fisici)e in questo è inarrestabile.Affrontare la vita un giorno alla volta,allontanarsi da un'esistenza programmata e preconfezionata,gridare al mondo intero"non me ne frega un caz.zo dei problemi che ognuno di voi deve superare".
Hesher se ne sta appollaiato in casa d'altri(appunto del bambino interpretato da un geniale Devin Brochu),e non fa niente per tutto il giorno se non numerosi guai che disorientano lo spettatore,che assiste ad un rapporto drammatico che c'è dentro le mura fra figlio e un padre nullafacente(un Rainn Wilson da tenere d'occhio,vi consiglio anche Super).

Il film è un continuo bazzicare fra tono serioso,cupo e con picchi di coinvolgimento emotivo ben assestati,e una comicità fastidiosa che risiede in Lewitt(è questo l'intento del regista) che cerca di infangare ciò che seguiamo con attenzione,ma che alla fine si dimostra fondamentale per la riuscita della trama e per il riscatto morale di tutti i personaggi in contatto con lui.

Hesher È Stato Qui vi prende di forza e vi catapulta in una realtà disturbante,ma alla fine soddisferà i palati più fini che cercano prodotti di nicchia da analizzare scena per scena.

Un 8 più che meritato.