ferro84 5 / 10 15/10/2012 23:30:45 » Rispondi Per quanto il cinema indipendente americano incontri sempre il mio favore Hesher, pur avendo tutti gli ingredienti per colpire, non convince e resta un'opera sospesa quasi incompiuta.
E' il classico esempio dove le ambizioni metaforiche non sono sostenute da una scrittura all'altezza e di conseguenza non si capisce dove si voglia andare a parare. In un contesto colpito da un grave lutto appare questo ragazzo che improvvisamente senza sapere come e perchè si trasferisce a vivere in questa famiglia. Non è un particolare da poco, non si invita il primo barbone a vivere a casa! Inoltre la scelta di rendere Hesher un personaggio del tutto misterioso non aiuta l'identificazione e soprattutto non si riesce a dare delle giustificazioni a comportamenti che alla fine restano inspiegabili. A parte il protagonista bambino i comprimari sono bidimensionali ad eccezione della brava Natalie Portman (anche se si fatica a vederla come una sfigata)
Alla fine non si riesce a capire cosa realmente succede e perchè succede, quali meccanismi psicologici si attivino e tutto viene banalizzato nell'happy ending finale.
Spesso si cade nel patetico, insomma veramente deludente. Certo siamo al cospetto di un'opera prima, ad avercene di opere prime di questo spessore ma a mio avviso va ridimensionata e ricondotta nel contesto nel quale è nata. Cinema indipendente di sperimentazione.