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HESHER E' STATO QUI regia di Spencer Susser

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     8 / 10  28/02/2012 13:43:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vite diverse possono avere un peso diverso?
Da una parte, l'importanza della vita di una donna che oggi non c'è più. Un incidente ha reso Paul un vedovo in stato di catatonico letargo, e TJ un orfano alle prese con un vuoto incolmabile. Un lento declino verso un baratro di immobile depressione.
Dall'altra parte, l'insignificanza della vita di una ragazza anonima. Nicole, senza affetti e senza soldi, piange al pensiero che si possa morire senza che nessuno se ne accorga.
In mezzo, c'è Hesher col suo messaggio: la vita, qualunque vita, ha un valore che non merita di essere messo in ombra dalla morte.

Una curiosità sul nome Hesher.
E' più che un nome proprio: la parola "hesher" soprattutto negli USA viene usata per definire (guarda caso) "un capellone che indossa jeans scoloriti e una maglietta dei Judas Priest o di un gruppo rock anni '80, che ascolta rock o thrash metal, che suona la chitarra e a volte "fuori" per l'uso di droghe".

In effetti Hesher è il peggior amico che un genitore vorrebbe accanto a suo figlio. E' invadente, volgare, trasandato, maleducato. Uno strònzo coi fiocchi, con un carattere tendenzialmente violento ed anarchico.
Il tatuaggio che porta sulla schiena, un pugno chiuso a mostrare il medio a chiunque, mostra un'indifferenza verso tutto e tutti. Vero. Hesher se ne frega se questa è casa tua, se ne frega se non si può fumare, se ne frega se ci tenevi alle cose che ti spacca o alle persone che si porta a letto.
Il tatuaggio che porta sul petto, un omino stilizzato che si spara, mostra un disinteresse nei confronti della vita. Falso. Hesher è il personaggio che più di tutti conosce il valore della vita, e lo sbatte in faccia agli altri in un modo tutto particolare.

Film troppo volgare ed irriverente per essere un'operazione puramente commerciale, "Hesher" racconta la storia dell'elaborazione di un lutto familiare. Il comportamento antisociale e il linguaggio scurrile di Hesher integrano e mascherano il suo tenace attaccamento alla vita, da lui interpretata secondo una filosofia decisamente anarchica: io ho solo una vita e solo io posso disporne.
Di più: entrato prepotentemente nella quotidianità della famiglia Forney, mostra insegna loro che si può tornare ad apprezzare la vita. Un cammino catartico fatto di due passi. Uno: accettare gli eventi, pure tragici, come la morte. Due: assecondare e dar voce alle emozioni. Urla se ti senti di urlare, arrabbiati quando il cuore ti esplode, piangi quando ti senti triste da morire. Vivi senza filtri dando voce alle tue sensazioni, per essere te stesso ed essere libero.
Filosofia estremamente concreta: Hesher non si perde in discorsi e consigli, ma agisce (anche se magari in maniera discutibile). Non risolve i problemi di TJ, ma lo sprona a superarli da sé, mostrandogli la via. Non accenna mai alla madre (scomparsa), bensì gli mostra in prima persona come relazionarsi alla nonna (viva). Come se dicesse biblicamente: i morti seppelliscano i loro morti, i vivi si occupino di chi oggi è vivo.
C'è però da dire che si potrebbe fare un'interessante lettura parallela. Hesher sembra la personificazione di ciò che TJ vorrebbe essere se non avesse solo 13 anni. Se si pensa in effetti a tutte le vicende che coinvolgono i due (ad esempio i contrasti con l'orrendo ragazzo dalla macchina gialla, oppure il rapporto con Nicole), ci si rende conto che Hesher compie tutto ciò che TJ vorrebbe (ma non può) fare personalmente.

"Hesher" è un film ben fatto e ben recitato da tutti gli attori, piacevole e agevole da seguire. Certo è piuttosto difficile da definire. Se fosse stato eccessivamente serio, sarebbe sembrato un film tragico, pessimista e un po' ipocrita. Se fosse stato eccessivamente scanzonato, non avrebbe avuto la forza di incidere qualcosa nella mente dello spettatore. La via di mezzo è probabilmente la scelta più azzeccata e rende "Hesher" una storia capace di restare impressa.
Soundtrack notevole ed estremamente significativa. Se il titolo del film richiama (probabilmente senza una specifica volontà in tal senso) un EP dei Nickelback, la colonna sonora costituisce un tributo soprattutto a Metallica (oltre a numerosi brani, il logo della band viene palesemente ripreso nel titolo in locandina) e Motorhead (le poche volte che Hesher non è a torso nudo indossa una loro maglietta al contrario). Lo spettatore che poi conosce anche i testi capisce benissimo che la scelta delle canzoni e del momento in cui inserirle non è affatto casuale.

"Hear the music coming, loud as you can stand
You'll never be the same again
Let the beat into you, let it turn you 'round
Let it be your best friend…
You are the future, it's your time
You and you and you
Stay together, this is yours and mine
What we're gonna do…
Rock out, rock out, rock out
Let it crush your fear
Rock out, rock out, rock out
And you can get it here"

(Motorhead, "Rock out")