JOKER1926 7½ / 10 17/12/2009 01:58:17 » Rispondi Sogni utopistici nascono e si intrecciano nella psiche umana inneggiando al delirio...
"Un tram chiamato desiderio" è dunque il viaggio della speranza, dell'ipotetica gloria di un personaggio come Blanche Dubois che dopo tante problematiche esistenziali è catapultata in una realtà molto differente ove è in embrione una famigliola composta da una donna (la sorella di Blanche) e capeggiata da un uomo istintivo e spavaldo: Stanley Kowalski. I conflitti, le incomprensioni sono praticamente all'ordine del giorno, Blanche personaggio indubbiamente fragile sarà letteralmente schiantata in questa clamorosa giostra di violenza, rozzezza e sentimento.
Elia Kazan dunque confeziona un notevole film incentrato su problemi e concetti della mente umana come quelli della megalomania e dell'eterna giovinezza che porta l'uomo verso scenari ignoti e drammatici ; "Un tram chiamato desiderio" è anche in modo simbolico e subliminale il concetto di vecchiaia che trova schianto in concezioni circa l'immortalità e dunque della superbia sconfinante nei sogni...
Gli ingredienti che rendono grande tale film sono in primis il cast e la splendida fotografia. Analizzando prima il cast è impossibile non apprezzare la sontuosa, drammatica, commovente (e magari anche teatrale) prova di Vivien Leigh che (soprattutto nella seconda parte del film) ricorda Gloria Swanson nel fastoso "Viale del tramonto"; Marlon Brando (età 27 anni!) offre con pochi dubbi e con tante probabilità una delle più grandi prestazioni cinematografiche della storia incarnando, sublimando, facendo sua l'icona di questo irruente (ma allo stesso tempo affascinante) Kowalski; l'entrata in scena del futuro "corleonese" è antologia del Cinema, la maglia a mezze maniche i bicipiti gonfi e la sicurezza psicologica e fisica marchiano e creano modelli di sicura ispirazione spiazzanti e dominanti in ogni possibile sfera temporale/spaziale.
"Un tram chiamato desiderio" inoltre funge anche da splendido intrattenimento, insomma ritmo sostenuto e spettatore sempre ancorato alle sorti dei protagonisti, sceneggiatura compatta ed intrigante, storia molto buona, coinvolgente nella prima parte, soffocante, "buia" e delirante nella restante.
Il tutto è incorniciato da una bellissima scenografia e dai rumori di una suggestiva New Orleans palco scenico di tanti piccoli teatrini quotidiani che scandiscono vita, morte e miracoli di un'America colma di personalità e ispiratrice di sogni (non solo cinematografici...)
LoSpaccone 17/12/2009 13:25:55 » Rispondi "...è anche in modo simbolico e subliminale il concetto di vecchiaia che trova schianto in concezioni circa l'immortalità e dunque della superbia sconfinante nei sogni..." ... dì la verità, è un messaggio in codice per qualcuno, non certo lingua italiana.
wega 17/12/2009 12:41:02 » Rispondi Ahhaha "ritmo sostenuto"...non ci credo affatto che non ti sei annoiato guardando questo film. Oltre tutto Noto che ti prendono le pellicole con un macho come protagonista..e questo è tutto dire (vedi gusti rigorosamente omosessuali del terzo reich in gran completo). Non che la ricordi molto questa pellicola..ma il "sogno americano"..la gloria..ma de che..ah poi ricorda GLORIA Swanson. A 'matto!!
Gabo Viola 15/03/2010 15:15:05 » Rispondi "Un tram...funge anche da splendido intrattenimento", certo è la prima cosa che assoco alla parola "intrattenimento", scene del tipo "Ragazzi usciamo a farci una pizza, a caricare donze sulle vigevanese o guardiamo un tram chiamato desiderio?".