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ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS regia di Sidney Lumet

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hghgg     8 / 10  03/11/2014 19:06:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci voleva un regista straordinario come Sidney Lumet per trasformare un libro giallo francamente non eccezionale (a mio avviso, la Christie mi è decisamente indifferente) in un grande film come questo.

E pensare che questo non è nemmeno lontanamente il miglior risultato raggiunto da Lumet negli anni '70, ossia il decennio in cui il grande cineasta si tuffò coraggiosamente e con grandissima abilità in mezzo alla schiera di giovani autori e registi della corrente New Hollywoodiana, artisti appartenenti alla generazione successiva la sua; di tutti i registi già "più esperti" negli anni '70 Lumet fu quello che meglio si adattò al nuovo stile di cinema americano, sfornando tre capolavori come "Serpico" (1973) "Dogday Afternoon" (1975) e "Network" (1976) tre film crudi,spietati e meravigliosi.

In mezzo a questi capolavori però, nel 1974, Lumet accettò di dirigere questa trasposizione cinematografica del romanzo della Christie, un film che rispetto alla cruda biografia di Frank Serpico torna decisamente su binari cinematografici più classici, più"vecchio stampo". Un film su commissione per un Lumet che aveva un altro cinema in testa all'epoca, ma realizzato in maniera sopraffina, con l'abilità e la professionalità che caratterizza i migliori registi della storia.

Un giallo ambientato tutto su di un treno bloccato dalla neve per quasi l'intero film, un omicidio, un drammatico evento riemerso dal passato, un colpevole da scoprire e ovviamente il personaggio di Poirot.
Questi gli elementi con cui Lumet mette in scena un film thriller scritto e diretto in maniera misurata e raffinata, con una messa in scena quasi teatrale e valorizzato da un cast extra-lusso e fortunatamente affidato alla direzione di un regista di massimo livello.

Perché si, il cast extra-lusso c'è, un film corale pieno di attori immensi ma la fortuna del film da questo punto di vista è stata nella perfetta direzione degli attori da parte di Lumet, nessuno (tranne Finney nei panni di Poirot ovviamente) con una parte particolarmente grande, tutti con un ruolo molto importante nello scacchiere della sceneggiatura, ruoli e personaggi perfettamente intrecciati e incastrati tra di loro e grazie alla sapiente direzione di Lumet ognuno di questi straordinari interpreti sfrutta al meglio lo spazio concessogli dimostrando uno stato di forma generale del cast davvero eccellente. Tutto nella sceneggiatura è ben incastrato, lo sviluppo narrativo gestito con classe e lucidità, la regia di Lumet fa il suo dovere splendidamente e così gli attori hanno piena libertà di dar vita a questa storia.

A leggere i nomi ci si mette paura: Albert Finney è un eccellente Hercule Poirot in una prova raffinata e senza alcuna sbavatura, cosa abbastanza ovvia con un attore di tale calibro. Poi abbiamo una fredda e impassibile Lauren Bacall davvero da brividi, l'immensa Ingrid Bergman in un'interpretazione che mostra tutta la sua professionalità come attrice e spiega bene ciò di cui parlavo poco più su, stesso discorso per una come Vanessa Redgrave, abbiamo mr. "ormai sembra sempre fuori di testa" Anthony Perkins che ritroviamo 14 anni dopo "Psycho" ma che non sembra invecchiato di un giorno; c'è miss "Effetto Notte" Jacqueline Bisset e la lista continua: Martin Balsam, Sean Conney, Jean-Pierre Cassel, John Gielgud e così via.

Come detto, avere un simile cast e una tanto perfetta direzione degli attori, gestione dei personaggi e dei ruoli non può che essere una manna dal cielo per un film, che infatti è bellissimo.

Straordinaria la soluzione finale del caso, bella l'idea e ottima la realizzazione, splendida la scena in cui Poirot espone le sue due teorie e molto bella la scelta di concludere il tutto "in quel modo". Non dirò altro ovviamente perché il senso della visione sta tutto nel finale.

Impianto scenico, fotografia, regia, costumi, tutto in questo film è misurato, ben calibrato e di gran classe, un prodotto "vecchio stampo" in un'epoca in cui il cinema americano riservava ben altre cose (cose che personalmente preferisco notevolmente, cose per cui ho una predilezione particolare), un film che quasi stona con il resto della produzione coeva di Lumet ma certamente un grande film con tutte le cose giuste al posto giusto. Bellissimo, il capolavoro però me lo vado a cercare in un pomeriggio di un giorno da cani, guardando un telegiornale, magari insieme a Frank Serpico.