julian 8½ / 10 27/03/2009 15:53:12 » Rispondi Gran giallo: classico, fine, forte di un cast pauroso. Le storie di questi investigatori illuminati che riescono a risolvere dei casi assurdi la cui soluzione non è chiara neanche allo spettatore dopo aver rivisto 20 volte il film non mi piacciono poi così tanto, ma qui c'è sotto la penna di Agatha Christie e il fascino infinito che evocano gli scenari. Il solo pensiero dell'assassinio compiuto in un treno di notte mentre attraversa i paesaggi innevati dei Balcani è qualcosa di talmente suggestivo che libro e film non potevano non diventare cult irrinunciabili. E poi la fine gran tocco di classe...
Poirot naturalmente, tra le due versioni, sa perfettamente qual è quella reale, ma lascia correre perchè la morte è meritata e l'omicidio è lecito, una specie di fonos dikaios greco. Ragionamento un pò barbaro ma, perchè no, condivisibile in alcuni casi.
Interessante la tua osservazione finale, ma nella filosofia di Agatha Christie si tratta di di giustizia vera e propria e non c'è niente di barbaro in essa . Infatti, gli assassini sono di fatto una vera e propria giuria di pari che ha processato, condannato e dato esecuzione alla sentenza nei confronti di un rapitore ed assassino. questa è una tematica ricorrente nelle opere di Agatha Christie. la si veda in senso inverso in 10 piccoli indiani.