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MIRACOLO A LE HAVRE regia di Aki Kaurismaki

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  21/05/2012 15:54:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'individualismo dilagante sembra non tangere il periferico microcosmo dipinto con surreale finezza da Aki Kaurismaki.Sigarette,alcol,rock n' roll ,interni dai colori pastello,automobili e abiti desueti ,tutti elementi spesso ritornanti nella filmografia del filmaker finlandese,impregnata da sempre di tenue malinconia oscillante tra serio e faceto.
Ci sono in ballo ancora gli ultimi della classe infilati in una storia di strettissima attualità in cui la solidarietà tra poveri cristi solleva l'uomo oltre ogni bruttura.La speranza secondo qualcuno in quel quartiere non è di casa,il regista smentisce senza ricorrere a commoventi sotterfugi e per raccontare la sua verità si affida all'ex bohémien Marcel.Ora lustrascarpe alla stazione di Le Havre e dignitosamente consapevole di essere una delle ultime ruote del carro,ostinato nel voler dare una possibilità al giovane clandestino bisognoso di trovare la madre emigrata a Londra.
Sobborghi fuori dal tempo abitati da figure adeguate al paesaggio,quasi fiabesche nella loro semplice essenza basata su ideali che servirebbero davvero tanto per far girare il mondo nel verso giusto.Mica vero che a far del bene ci si rimette sempre,almeno è questo il concetto ribadito dal pittoresco Aki che somministra alla società malata da un cancro in apparenza inestirpabile un po' di umanità.Forse è solo patetica illusione come quel ciliegio in fiore che ci lascia dubbiosi riguardo il pensiero dell'autore.
La favola sembra unico mezzo immaginabile per raccontare una storia di caritatevole fratellanza in una società dominata dal prepotente in cui ormai conta salvaguardare solo il proprio orticello.Kaurismaki forse disilluso ma non sconfitto sogna un mondo possibile disquisendo garbatamente di piccoli grandi uomini,mastica amaro ma non perde la consueta leggiadria con cui dimostra che la via per ripartire non è poi così impercorribile.