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MIRACOLO A LE HAVRE regia di Aki Kaurismaki

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Beefheart     6½ / 10  22/03/2012 09:52:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Temo che Kaurismaki stia invecchiando... Questo film non è malaccio, intendiamoci, ma ha troppo poco a che vedere con ciò che, negli anni, ha così tanto caratterizzato i film del regista. La mano c'è, ma troppo lieve, sfumata, stemperata, diluita in un'insolita abbondanza di dialoghi e buonismo che più che altro servono a confonderlo con altri. Tanti altri. Il cast è di fedelissimi ed individualmente ciascuno supera la prova brillantemente: il bravissimo Andre Wilms è ormai tremolantemente invecchiato ma non rinuncia a prestare con efficacia il volto al redivivo Marcel, che mancava dai racconti di Kaurismaki da ormai un ventennio, quando fotografato in bianco e nero e personaggio di "Vita da boheme" (citato anche in questo film) sbalordiva e deliziava pubblico e colleghi. Segni del tempo anche sul volto finnico della musa/feticcio Kati Outinen degna interprete della miracolata Arletty, e del grande Jean-Pierre Leaud impegnato in una parte ristretta ma che concentra tutta, o meglio l'unica, essenza di malignità nell'apoteosi dell'ottimismo che è questa pellicola. Ciò che viene a mancare infatti è proprio quel tocco cattivo e disturbante della regia che in tempi migliori sbigottiva con prolungati silenzi eloquenti, lunghe inquadrature fisse su volti tramortiti dalla vita e rassegnati ad essa, ironia e provocazioni pungenti. In questo "miracolo" di tutto ciò rimane ben poco: le battute fanno poco ridere, i dialoghi sono tristemente normalizzati ed in tutto il film si fa fatica a trovarne uno non-buono, non socio-solidale, non pronto ai guai per il gratuito bene altrui. Poco credibile e, soprattutto, poco Kaurismaki.