caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MIRACOLO A LE HAVRE regia di Aki Kaurismaki

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Ciaby     8½ / 10  16/12/2011 11:41:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo stile inconfondibile di Kaurismaki si concretizza ancora di più in questa storia, ancora una volta incarnata dalla presenza di un'attrice feticcio come Kati Outinen, splendida nella sua scostante malinconia, e dagli improvvisi primi piani.
Teatrale, volutamente retrò e con scenografie spoglie, essenziali, è impressionante come renda una trama banalissima un universo fiabesco, di personaggi splendidi e indimenticabili e di una sceneggiatura infarcita di grottesco humor non-sense, che da sempre è il perno positivo di ogni film del regista finlandese.

Caustico nel suo tratteggiare le situaizoni, affronta il problema dell'immigrazione e della riconciliazione con la famiglia meravigliosamente senza moralismi.

Un film piacevolissimo, molto lineare e semplice, eppure, come ogni film di Kaurismaki, ricco di potenza da scoprire, soprattutto sul finale. Non il suo migliore , ma sicuramente notevole e da vedere, dove le sigarette perennemente accese diventano il monito per scappare (almeno, mentalmente) dalla realtà.

Eccellente il senso di smarrimento d'epoca che il film riesce a trasmettere: oltre alla già citata tecnica retrò del film (montaggio elementare, pellicola e fotografia d'epoca, musiche invasive), alla mancanza di telefoni nelle case e di bar dove tutti fumano, si associano la presenza degli euro e dei cellulari.

PS: La traduzione italiana del titolo originale, praticamente, rovina il finale del film.